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Da Armando Trovajoli a Piero Piccioni | La nostra playlist tutta italiana

Trovajoli, Ludovico Einaudi, Nino Rota: alzate il volume e immergetevi nei brani scelti per voi

DEATH VALZER – Goblin. Da Suspiria. Dopo il remake firmato da Luca Guadagnino e Thom Yorke, era venuto dunque anche il momento di riascoltare la colonna sonora originale composta dai Goblin. Il gruppo progressive rock italiano scelto da Dario Argento per scrivere le musiche di Suspiria. Una score inquietante dove i sussurri di Claudio Simonetti si mischiano a sonorità africane, synth, parentesi rock, jazz e funky. Un classico.

SEQUENZA 1 – Piero Piccioni. Da I Magliari. Ambientato ad Hannover, I Magliari di Francesco Rosi è forse l’unico titolo a mostrare Alberto Sordi, affiancato da Renato Salvatori, alle prese con un personaggio negativo. Alla colonna sonora Piero Piccioni, uno dei grandi nomi legati alla storia del nostro cinema. Nonostante la drammaticità della pellicola, la partitura jazz è caratterizzata da un’atmosfera fresca e brillante.

STRAZIAMI VIOLIN – Armando Trovajoli. Da Straziami ma di baci saziami. Nino Manfredi nel ruolo di Marino, modesto barbiere di Alatri e Ugo Tognazzi in quelli del sarto sordomuto Umberto sono l’esilarante coppia protagonista di Straziami ma di baci saziami. La commedia del 1968 diretta da Dino Risi e accompagnata dalle musiche di Armando Trovajoli. Il violino ubriaco del brano che abbiamo scelto per la nostra playlist racchiude l’anima del film, tra la dolcezza buffa di Manfredi e le sequenze scanzonate della sua storia d’amore con Marisa (Pamela Tiffin).

ADDIO A NADIA – Nino Rota. Da Rocco e i suoi fratelli. L’epopea familiare dei cinque fratelli Parondi è al centro di Rocco e i suoi fratelli, Leone d’argento per Luchino Visconti a Venezia nel 1960. Il film rappresenta la seconda collaborazione tra il regista e il compositore dopo Le Notti Bianche. La drammaticità della pellicola è sottolineata dal commento musicale dalle reminiscenze classiche di Rota che affida agli strumenti ad arco il ruolo da protagonista.

L’ULTIMA DILIGENZA PER RED ROCK – Ennio Morricone. Da The Hateful Eight. Oscar alla colonna sonora nel 2016, The Hateful Eight segna la prima vera collaborazione tra Tarantino e il compositore romano dopo il brano Ancora qui scritto per Django Unchained. Con L’ultima diligenza per Red Rock, Morricone ci regala una composizione orchestrale dalle sfumature western da manuale. Gli archi minacciosi, i fiati cupi e le percussioni concitate evocano in note la corsa del cacciatore di taglie interpretato da Kurt Russel e della latitante Jennifer Jason Leigh.

FUORI DAL MONDO – Ludovico Einaudi. Da This is England. Toots & the Maytals, The Specials, Soft Cell, Lee Perry & The Upsetters. La colonna sonora di This Is England, piccolo gioiello diretto da Shane Meadows nel 2006 è ricchissima. Dal reggae allo ska, dal rock elettronico al new romantic. Ciliegina sulla torta la partitura originale scritta per il film da Ludovico Einaudi. Piano e violino si alternano dando vita a composizioni emotivamente coinvolgenti inserite nelle sequenze più toccanti del film con protagonista il giovane Thomas Turgoose.

IL SORPASSO – Riz Ortolani. Da Il Sorpasso. Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant. Coppia agli antipodi per Risi e uno dei suoi capolavori: Il Sorpasso. Quell’affresco drammatico mascherato da commedia nell’Italia del boom post Seconda Guerra Mondiale musicato da Riz Ortolani. Una partitura jazz divisa tra i ritmi voraci e colmi di entusiasmo alle parentesi nostalgiche e malinconiche che ben riflette le anime dei suoi due personaggi interpretati da Gassman e Trintignant.

SUITE – Dario Marinelli. Da Espiazione. Adattamento diretto da Joe Wright dell’omonimo romanzo di McEwan, Espiazione è il film che ha definitivamente lanciato la carriera di James McAvoy e di Saoirse Ronan. Il film regalò al pisano Dario Marinelli un Golden Globe e un Oscar per la miglior colonna sonora nel 2008 grazie alla raffinata ed evocativa partitura orchestrale scritta per accompagnare il travagliato amore dei due protagonisti.

SUPEREROE – Michele Braga. Da Lo Chiamavano Jeeg Robot. Salvo qualche rara eccezione, il nostro cinema negli ultimi anni sembra aver dimenticato l’importanza e la storia della musica per film. Fortunatamente c’è chi, invece, torna a puntare sulle partiture originali. È il caso di Gabriele Mainetti e Michele Braga per Lo Chiamavano Jeeg Robot. Oltre alle irresistibili performance dello Zingaro interpretato da Luca Marinelli, la pellicola è sorretta da uno score degno di un film d’oltreoceano. Elementi elettronici si fondono con percussioni e piano per creare il tema dedicato al supereroe di borgata, Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria).

MAIN THEME – Alessandro Cicognini. Da Ladri di biciclette. Insieme a Roma città aperta e La Dolce Vita, Ladri di biciclette è uno dei titoli più noti della storia del cinema italiano. Nato dalla collaborazione tra De Sica e Zavattini, il film vede, inoltre, Alessandro Cicognini tornare a lavorare con il regista dopo Sciuscià. Tra i massimi compositori del periodo, Cicognini realizza un vero e proprio capolavoro utilizzando solo fiati e archi capaci di trasformare in note l’odissea umana e umanissima dell’attacchino Antonio Ricci (Lamberto Maggiorani) e di suo figlio Bruno (Enzo Staiola).

Da Suspiria a This is England, trovate tutti i film della nostra playlist su CHILI

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