in

Cannes Archives | Joachim Trier, Segreti di Famiglia e il problema di chi rimane

Mentre va in scena l’edizione numero 76, riscopriamo in streaming titoli e cult passati dalla Croisette

Segreti di famiglia
Jesse Eisenberg in una scena di Segreti di famiglia

ROMA – Il nuovo vento di un certo cinema europeo – ricercato, estetico, significativo – soffia forte dal Nord, portando molti autori da tenere d’occhio. Tra loro, Joachim Trier, norvegese classe 1974, bravo anche prima del boom con La persona peggiore del mondo nel 2021, a tal punto da meritarsi, per ben due volte, la Croisette di Cannes, prima con Oslo, 31. August, inserito in Un Certain Regard, e poi nel 2015, in Concorso, con il notevole Segreti di famiglia, passato poi male in sala e ora in streaming su Prime Video, Apple TV+ e CHILI. Andando controcorrente alla terra da cui proviene, per Trier questo film è invece stato il battesimo del fuoco. Perché? Perché lo ha girato in lingua inglese, con un grande cast, alzando il tiro e centrando il bersaglio (e il grande pubblico) al primo tentativo, mescolando un elegante formalismo visivo tipico del Nord Europa, ma abbracciandolo allo stesso tempo con un tepore empatico.

segreti di famiglia
Padre e figlio, Devin Druid e Gabriel Byrne.

La storia è di quelle che non possono lasciare indifferenti, con un collettivo di personaggi alle prese con le materie principali della vita: amore, ricordo, morte. Segreti di famiglia ruota attorno ad Isabelle (Isabelle Huppert), fotografa di guerra francese, deceduta (suicida) in un incidente d’auto. Due anni dopo la sua scomparsa, viene organizzata una retrospettiva fotografica a New York e, con l’occasione, il marito Gene (Gabriel Byrne) e i figli Jonah (Jesse Eisenberg) e Conrad (Devin Druid), si ritrovano a confrontarsi (e scontrarsi) sulla memoria della madre, sovrapponendo passato e presente lungo una linea temporale fatta di dolori e rivelazioni.

Isabelle Huppert e Gabriel Byrne in una scena di Segreti di famiglia.

Eppure, l’equilibrio principale in Segreti di famiglia non è la morte e nemmeno la rielaborazione del lutto perché Trier nelle raffinate immagini e nella geometrica scrittura sintetizza le vite di chi è rimasto. Perché Isabelle – nelle sue foto, nei flashback, nei sogni – è l’assenza che riesce (ancora) a muovere la famiglia. Una famiglia che sbaglia, cade, ha paura. Jonah, Gene e Conrad, nuclei all’interno di un solo nucleo famigliare, incastro di riflessi rivelati da un gruppo di attori formidabili: Isabelle Huppert e Gabriel Byrne sono una garanzia, così come Jesse Eisenberg è perfetto nella parte di chi scappa per non affrontare un dolore che non lascia scampo.

Devin Druid, visto poi nella serie Netflix Tredici.

Non solo loro però: fate attenzione anche alla magnifica apparizione di Rachel Brosnahan poco prima che cambiasse tutto (non era ancora famosa e non ancora alla voce The Marvelous Mrs. Maisel) e a Devin Druid, diventato poi una star di Netflix con Tredici, ma che qui era praticamente all’esordio sul grande schermo. Personaggi dagli ingranaggi irregolari, costruiti su incostanti e precari livelli. Ma tutti, traducendo letteralmente il titolo originale (che ha molto più senso una volta che finirete il film), Louder Than Bombs, più forti delle bombe, che non a caso era il titolo di una celebre foto, poi finita sulla copertina di un disco degli Smiths. Emozionante e consigliato.

  • CANNES ARCHIVES | The Square e il cinismo di Ruben Östlund 
  • VIDEO | Qui il trailer de Segreti di famiglia:

 

Lascia un Commento

HOT CORN SOCIAL CLUB | Un invito al cinema per vedere La terra delle donne

Fast X

Fast X | Dom Toretto, Jason Momoa e l’inizio della fine per le strade di Roma