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Brave Ragazze, tra rapine e amicizia «La nostra commedia gentile sulla forza delle donne»

Gaeta, gli anni ’80, bigodini e pistole: Michela Andreozzi e il cast raccontano il film a Hot Corn

Brave ragazze
Il cast di Brave ragazze con la regista Michela Andreozzi

ROMA – Sono quattro, sono disperate, ma decisamente coraggiose e non esitano a diventare delle ladre (un po’ sui generis a dire il vero) pur di sbarcare il lunario. Le protagoniste di Brave ragazze, opera seconda di Michela Andreozzi, in sala con Vision Distribution, sono un concentrato di simpatia e goffaggine. Ambra Angiolini è Anna, madre single, senza lavoro e senza un soldo che vive a casa di sua mamma portinaia (Stefania Sandrelli). Ilenia Pastorelli e Silvia D’Amico, alias Chicca e Caterina sono sorelle che pensano bene di farsi licenziare nello stesso momento. Infine, Serena Rossi, la timida Maria, deve sopportare le angherie di un marito violento. Per uscire dal pantano di sogni spezzati trovano allora un’idea geniale: rapinare banche, travestite da uomini. Fino a quando sulle loro tracce non si lancerà un commissario che si chiama Gianni Morandi (Luca Argentero). Si ride di cuore in più di un momento di questa sorprendente commedia ispirata a una storia vera, in origine ambientata in Francia, che riporta alla memoria anche i favolosi anni ’80.

brave ragazze
Le Brave ragazze di Michela Andreozzi in tenuta da rapina

MICHELA E LA BANDA DELLE AMAZZONI «Questo è un film che nasce tantissimi anni fa. Abbiamo cominciato a lavorarci leggendo un ritaglio di giornale in cui era pubblicata un’intervista a una delle rapinatrici, la banda delle Amazzoni erano chiamate, che raccontava la sua esperienza. L’aneddotica era pazzesca, soprattutto mi ha attirata il fatto di poter sfatare un luogo comune, cioè che le donne non fanno certe cose. Questa sfumatura ha colpito un punto a me caro che è la realizzazione femminile. Con Alberto Manni abbiamo scritto una sceneggiatura onlus, fatta solo per noi. Successivamente, dopo Nove lune e mezza abbiamo riletto il progetto».

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Le protagoniste di Brave ragazze in spiaggia

UN PROGETTO GRANDE «Non avrei mai potuto scegliere Brave ragazze come opera prima, sarebbe stato un azzardo. Si tratta di un’avventura un po’ più complicata, un film in costume con tanta action. La ricostruzione degli anni ’80 è stata davvero meticolosa e precisa, a partire dai costumi. Abbiamo scelto quel periodo storico perché ci interessava capire quanto della condizione della donna sia cambiata, dall’epoca a oggi. Se il film ha visto la luce il merito è anche delle mie attrici. Le ho sedotte, le ho viste mentre scrivevo i rispettivi personaggi, erano loro e con loro volevo lavorare. Il cuore della storia è proprio la forza di queste donne dalle unicità bellissima. Volevo comunicare l’idea che insieme si è più forti».

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Serena Rossi, Silvia D’Amico, Ilenia Pastorelli e Ambra Angiolini organizzano il colpo in banca

AMBRA ANGIOLINI E ANNA «Dovessi scegliere un tratto del mio personaggio direi che è una donna libera da tutto ciò che è formale e ovvio. Ha avuto due figli da un uomo che non l’ha voluta e si inventa la vita senza trasformarla in una fiaba, giorno per giorno. Brave ragazze è un film gentile e questa ai nostri giorni non è affatto una cosa ovvia. Oggi c’è solo tanta schifezza in giro e lo dico senza eufemismi. Il film di Michela rappresenta tutto quello che dovremmo tornare ad essere».

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Ilenia Pastorelli, l’agguerrita Chicca

ILENIA PASTORELLI E CHICCA «Chicca è un personaggio bello e sfaccettato e mi ha dato la possibilità di allontanarmi dai ruoli che ho sempre interpretato. In genere faccio sempre “la fidanzata di, l’amica di”, sono sempre subordinata a una figura maschile. Chicca invece è una ribelle, è alla ricerca della sua identità, mi sono molto divertita nei suoi panni. Poi sfatiamo il mito che le donne non possano lavorare bene insieme, noi lo abbiamo fatto benissimo».

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Serena Rossi è Maria

SERENA ROSSI E MARIA «Maria è una donna devota: alla madonna, alla famiglia, a un marito spaventoso e a questo gruppo di amiche che la salva. Pensa che quella vita sia la sua normalità, poi però trova il coraggio e capirà che può avere altro, che merita di più e diventa libera davvero. Michela ha dato il cuore a ogni personaggio».

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Silvia D’Amico è la riflessiva Caterina

SILVIA D’AMICO E CATERINA «Penso che la cosa bella di noi quattro come attrici e personaggi, siano le nostre diversità. Il messaggio nuovo che il film vuole portare è che l’unione di un gruppo di donne può portare a una grande realizzazione. La magia si è avverata anche grazie a Michela che è stata una magnifica direttrice d’orchestra; ci ha capite e ci ha spinte a osare. Credo che il tema del femminile è narrato in maniera non pretestuosa e originale».

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Luca Argentero alias Gianni Morandi e Michela Andreozzi

LUCA ARGENTERO E GIANNI (MORANDI) – «Ero felice del progetto, ho sempre sostenuto e sempre sosterrò il punto di vista di Michela sul cinema. Mi rendo conto che oggi, anche se non dovrebbe esserci bisogno, c’è una profonda esigenza di raccontare la realtà da un punto di vista femminile. In questo senso lo sguardo di Michela è molto preciso. Nulla di quello che vedete nel film è lasciato al caso, anche nella descrizione di un personaggio strumentale alla storia come il mio. Alla fine credo che il messaggio di Brave ragazze sia bello e inquietante al tempo stesso: bisogna travestirsi per essere credibili. Per questo serve il coraggio che tutti i protagonisti trovano per rendere migliore la loro vita».

  • Qui potete vedere il trailer di Brave ragazze

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