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Bonifacio Angius: «Io, il mio corto Destino e quella disperazione sempre presente…»

Il regista di Ovunque Proteggimi presenta alla SIC di Venezia 76 il suo (bel) cortometraggio

Bonifacio Angius in un dettaglio del poster di Destino

VENEZIA – Ovunque proteggimi è stato uno dei film italiani più apprezzati del 2018. Ora, a un anno dal successo della sua seconda opera – arrivata dopo il debutto nel 2014 con l’ottimo Perfidia – Bonifacio Angius presenta nella sezione della Settimana Internazionale della Critica il suo cortometraggio, Destino. Un’operazione che ricalca i temi cari alla poetica proletaria e all’esistenza sentita come insignificante dai suoi protagonisti, che si ripete nel corto mostrato al Lido, in cui Angius scrive, dirige e interpreta un personaggio molto vicino a se stesso.

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Bonifacio Angius è il protagonista del suo corto Destino

DESTINO «Il corto? Sono un uomo angosciato, piuttosto pauroso. Ed è questo me stesso ad avermi ispirato. Tra l’altro sono andato davvero a fami togliere il malocchio. Certamente sono superstizioso, ma questo non significa che non sia riuscito a dare uno sguardo generale sulla situazione affrontata dal protagonista del mio corto. Devo dire che, però, ho conosciuto molti esseri umani uguali a quello che interpreto nel film, che rispecchia un temperamento che sento molto vicino al mio».

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Un primo piano di Bonifacio Angius in Destino

LA GENESI «Come è nato il Corto? Con me nella parte del protagonista, ma anche regista, sceneggiatore, montatore e direttore della fotografia. È stato possibile soprattutto perché si trattava di un formato breve, questo mi ha dato l’opportunità di ricoprire tutti i ruoli, cosa quasi impossibile per un lungometraggio. Io, comunque, nasco come attore. È con quel mestiere che ho mosso i miei primi passi. Solo che ho finito per tirarmi indietro per paura di venir diretto male da altri o di sbagliare i ruoli. Alla fine dirigendo i miei attori, è un po’ come se recitassi io stesso. Perché, in fondo, non ho mai smesso di farlo».

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Un frame del cortometraggio

STUDENTI «È stato un regalo incredibile poter lavorare con i miei studenti. Ho avuto un colpo di fortuna, perché ho trovato tutti giovani volenterosi e appassionati. Sono sempre in cerca di nuove maestranze, soprattutto se si tratta della Sardegna, la mia terra, in cui non c’è un grande ricircolo. Essendo anche un insegnante, per me è stimolante poter formare autori e professionisti del domani. Non mi piace usare la solita frase “Eh, i giovani di oggi…”, non trovo che siano peggiori di come eravamo noi, anzi, io mi ci rispecchio parecchio. E devo dire che porta una gran carica di energia lavorare con loro, soprattutto con chi ha veramente voglia e ti sprona a fare ancora meglio».

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La periferia nel corto Destino

I NON-LUOGHI «Per Destino ho scelto come location una frazione della mia città di nascita. Si prestava molto al racconto del cortometraggio, che sarebbe stato impensabile girare in una grande città. Si percepisce una disperazione dilagante che diventa altro. Perché la disperazione è ancestrale. In questo non c’è possibilità di errore. È sempre esistita. È come il pane. Anzi, è nata prima la disperazione, poi il pane».

ovunque proteggimi
Nel 2018 è uscita l’opera seconda di Bonifacio Angius: Ovunque proteggimi

PERSONAGGI & STORIE «Costruisco i miei film partendo dai personaggi. Se mi si presentasse un protagonista che richiama lo stile comico o da commedia nera ne sarei felice. Ma sono solo i personaggi a muovermi, non la voglia o la ricerca di diversi stili o generi. Non sono poi nemmeno io a scegliere queste persone, sono direttamente loro che mi si palesano davanti. Comunque, quando riuscirò a finire il mio lungometraggio, mi prenderò un periodo di pausa per guardare anche al lavoro di altri. Fare dei film così personali per la mia vita può essere pesante a lungo andare, finisce per logorarti. A volte, c’è bisogno di punto di vista emotivo più leggero».

Qui il trailer di Destino:

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