in

Antigone | Due leggi e un sacrificio: Sophie Deraspe e un film bellissimo e dimenticato

Il film di Sophie Deraspe? Meraviglioso e ipnotizzante. E la tragedia greca ritorna più vitale che mai

Una rivisitazione della tragedia greca: Antigone

MILANO – Antigone era la figlia di Edipo e Giocasta ai tempi delle tragedie che videro protagonista la città di Tebe. Nella tragedia greca fu la sorella che ignorò la legge degli uomini per rispondere a una legge più alta, quella che le imponeva di dare degna sepoltura al fratello nonostante si fosse alleato con la città nemica. Oggi Antigone è invece il titolo e la protagonista di Sophie Deraspe, nel suo piccolo film canadese, in streaming solo su TIMVision. Può essere solo un’eroina del suo calibro a raccontare la storia che la regista del Québec decide di ripescare dal lontano 2008 e che sconvolse il Canada, quando la polizia sparò e uccise a un giovane immigrato durante un arresto.

antigone
Nahéma Ricci è Antigone

Non è solo Antigone a tornare in vita, tutti i personaggi della sua storia assumono sembianze moderne. Vive con i fratelli Ismene, Eteocle e Polinice e la nonna Ménécée, il ragazzo della scuola di cui si fida e che impara ad amare è Emone. Anche la famiglia di Antigone è immigrata in Canada, dalla Cabilia, una regione dell’Algeria, dopo che i genitori sono stati brutalmente uccisi. La vita continua tranquilla, anche se sa che il fratello è immischiato in qualche losco affare. Finché per una piccola legge la sua vita cambia. Polinice viene arrestato, Eteocle protesta, un poliziotto spara, Eteocle cade a terra. È una sequenza che abbiamo visto tante volte, anche nella vita reale. Polinice, però, rischia l’estradizione.

Una scena di Antigone

Nelle mani di Sophie Deraspe, Antigone torna ad essere quella fanciulla in cerca di una vera giustizia che si sacrifica per il fratello. Ci vuole poco per farlo evadere e prendere il suo posto, per diventare imputata su internet ancora prima che in tribunale. La giovane ragazza (con una grande interpretazione della 21einne Nahéma Ricci) rimane fiera a testa alta di fronte alla polizia che vuole convincerla che i suoi fratelli siano mostri, convinta che il suo dovere sia occuparsi della sua famiglia. Non ha paura dell’estradizione o della prigione, il suo spirito è più forte.

antigone
Sophie Deraspe, la regista di Antigone

Grazie a Emone, Antigone diventa una sagoma rossa sui poster che appende in giro per la città, il suo credo urlato in tribunale – «Il cuore mi dice…» – si trasforma in grido di battaglia per tutti i giovani che sono solidali con lei, che si tingono i capelli di rosso e inneggiano al suo rilascio. Ma anche qui, la storia di Antigone è segnata sin dall’inizio. La sua alta morale si scontra con quella bassa del fratello, che si fa arrestare nuovamente. È il crollo del suo mondo. Dopo un colloquio con l’oracolo, una psicologa dagli occhi annebbiati, si rende conto che forse non tutti meritano qualcuno che si sacrifichi per loro. A un passo dal gettare via tutto il suo futuro, Antigone si ritira dal baratro.

Antigone, la rivoluzione moderna

Il film della Deraspe è una rivisitazione provocatoria e ipnotizzante, che cattura chi guarda senza lasciarlo andare. La tragedia di Sofocle ritorna più viva e cinematografica che mai dopo 2500 anni, e questa volta non sono solo le parole a raccontare il dramma di Antigone: i suoi occhi sono uno specchio in cui è difficile sostenere lo sguardo. Dentro ci sono un mondo contemporaneo che mostra la fallace ipocrisia con cui si maschera e la forza di una ragazza che rifiuta sprezzante la scelta tra la famiglia e la legge civile. «Il cuore mi dice…». Tutto il resto viene dopo.

  • Scoprite qui la nostra sezione Cinema
  • NEWSLETTER | Iscrivetevi qui alla newsletter di Hot Corn!

Qui potete vedere il trailer di Antigone:

Lascia un Commento

Michele Vannucci

Michele Vannucci: «Delta, il mio western contemporaneo, tra conflitto e scoperta»

Era ora

VIDEO | Edoardo Leo e Barbara Ronchi raccontano il viaggio sul set di Era Ora