ROMA – Chi meglio di lei? Ironica, intelligente, disarmante. Emanuela Fanelli sarà la conduttrice delle serate ufficiali di apertura e chiusura della 82ᵃ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 27 agosto al 6 settembre 2025. Una scelta che, più che una sorpresa, suona come una dichiarazione d’intenti: dare spazio a uno sguardo capace di mescolare leggerezza e profondità, sarcasmo e sensibilità.
Attrice, autrice, comica, ma soprattutto osservatrice del reale con una voce tutta sua, Fanelli ha costruito negli anni una carriera che sfugge alle etichette. Dal palco di Una pezza di Lundini al cinema d’autore (Siccità, C’è ancora domani, Follemente), ha dimostrato di saper passare con naturalezza dal registro comico a quello drammatico, sempre mantenendo intatta la sua cifra stilistica: uno humour tagliente che sa dove colpire e perché.
Non è un caso che le sue interpretazioni in Siccità di Paolo Virzì e in C’è ancora domani di Paola Cortellesi le abbiano fatto conquistare due David di Donatello consecutivi come miglior attrice non protagonista, nel 2023 e nel 2024. Premi che hanno confermato ciò che il pubblico già sapeva: Emanuela Fanelli non è semplicemente brava, è necessaria.
Ad applaudirla, adesso, sarà il palco della Biennale, dove toccherà a lei dare il via — e poi chiudere — a una delle manifestazioni cinematografiche più importanti al mondo. In un’edizione che si preannuncia ricca di titoli attesi e nuove visioni, la sua presenza sembra già il primo, importante racconto. Con quella voce inconfondibile, l’ironia che spiazza e lo sguardo di chi ha visto tanto e lo restituisce senza retorica, Emanuela Fanelli non aprirà solo le danze. Aprirà un dialogo.
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