ROMA – Julien (François Civil), un giovane insegnante della periferia parigina, viene accusato ingiustamente di molestie da parte di una sua alunna, trovandosi nella scomoda posizione tra una classe omertosa e una scuola che lo abbandona. Ispirato a fatti realmente accaduti al regista e professore di lettere Teddy Lussi-Modeste, Silenzio! (Pas de vagues in v.o.). Un’opera pungente che riesce a far riflettere sulle dinamiche in ambito educativo e sul complesso ruolo degli insegnanti, toccando temi attuali come la vita scolastica, l’omosessualità, l’utilizzo improprio dei social network e il disagio sociale nei quartieri popolari. Lo trovate al cinema con No.Mad Entertainment. In occasione di un evento riservato alla stampa abbiamo avuto modo di incontrare il regista, Lussi-Modeste, per parlare del film a partire dalle differenze valoriali tra il titolo originale e quello italiano fino al modo in cui il cinema può curare i traumi derivanti dalla vita di tutti i giorni.

SILENZIO! – «L’espressione Pas de vagues nasce intorno al 2010 e fa riferimento al movimento di liberazione della parola dei professori. Ma è nel 2018 che ha avuto una risonanza maggiore. Infatti, quell’anno sui social e in televisione abbiamo visto le immagini di un alunno che puntava una pistola verso la sua insegnante. L’arma era finta ma il simbolo era devastante… Da quel momento, i professori hanno voluto testimoniare la violenza che subiscono e la solitudine che ne deriva. Riguardo il titolo italiano, invece, penso che Silenzio! sia un buon titolo. La sua incisività e la sua ingiunzione sono particolarmente calzanti. In un certo senso, sia l’insegnante che l’alunna vengono costretti al “Silenzio!”. Infatti, la particolarità della storia che racconto è che non ci sono un colpevole e una vittima ma ben due vittime, Julien e Leslie».

FRANÇOIS CIVIL – «Non so se si può dire che François (Civil nda) sia il mio alter ego. Rapidamente il personaggio si è distaccato da me e ha preso la sua propria traiettoria…Quello che posso dire è che ho scelto François perché volevo lavorare con un attore solare, un attore raggiante. E devo dire che mi ha molto impressionato durante le riprese. Dopo essersi isolato per preparare il personaggio è tornato ed era diventato Julien. C’era qualcosa di cambiato in lui, nel suo modo di esprimersi, nei suoi gesti, nel suo modo di essere. Anche se sulla carta, questo ruolo era molto distante da lui. La prima volta che ci siamo incontrati, mi ha detto che i suoi genitori erano stati entrambi professori. Forse interpretare questo personaggio, impegnandosi così tanto, era per lui un modo di rendere loro omaggio».

PRIMA LA VITA, POI IL CINEMA – «Scrivere Silenzio! è stata un’esperienza liberatoria. Insieme a Audrey Diwan, la mia co-sceneggiatrice, abbiamo deciso fin da subito di spingerci oltre la mia storia, autorizzandoci a farne una finzione e questo, per raccontare una storia più forte e universale possibile»
- VIDEO | Qui per una clip in anteprima di Silenzio!:
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