ROMA – L’isola degli idealisti è un romanzo di Giorgio Scerbanenco che, scritto nel 1942, andò perduto ed è stato pubblicato solo nel 2018 dalla Nave di Teseo. Elisabetta Sgarbi lo ambienta alla fine degli anni Sessanta, in un modo più crudele che echeggia i noir che a Scerbanenco hanno dato la fama. L’incontro tra una giovane coppia di ladri e gli abitanti di una villa sperduta (un ex medico disilluso, un anziano direttore d’orchestra, una scrittrice stanca di scrivere romanzetti) diventa un gruppo di famiglia in un interno dove vengono alla luce sogni, illusioni, rancori e fallimenti. Un film notturno, tra terra e acqua, immerso in nebbie padane da cui – segnando una continuità con le opere precedenti dell’autrice – affiorano impreviste opere d’arte (come quelle di Adolfo Wildt): e dove un gruppo di affiatati attori dà voce all’ironia e al pessimismo di colui che ormai è riconosciuto come uno dei grandi autori del Novecento italiano. Il nostro Francesco Parrino ha incontrato l’inedita coppia Tommaso Ragno-Elena Radonicich per parlare della scelta di prendere parte al film, del clima sospeso sul set, dell’opera di Scerbanenco e del concetto di idealismo oggi.
- HOT CORN TV | Elisabetta Sgarbi racconta il film
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