ROMA – Sono passati quasi trentacinque anni da quando il pubblico fece conoscenza degli Arnolds, una famiglia americana (bianca) raccontata a cavallo degli anni Sessanta e Settanta. Da sempre anni magici, invidiati e citati, ma anche molto complicati e turbolenti se, all’epoca, eri un afroamericano. Per i neri, quegli anni lì, avevano ben altre sfumature e un’altra concezione, e la cosa non è certa messa in secondo piano da Saladin K. Patterson che, per ABC, ha sviluppato The Wonder Years – in streaming su Disney+ – serie ispirata all’omonimo show andato in onda dal 1988 al 1993 – qualcuno lo ricorderà, in Italia il titolo scelto fu Blue Jeans – ma con la prospettiva etnica completamente ribaltata.
La serie è ambientata a Montgomery, in Alabama, alla fine degli anni Sessanta, e questa nuova versione di The Wonder Years segue le vicende della famiglia Williams. Il protagonista assoluto? Il piccolo grande Dean (Elisha Williams), tipico studente delle scuole medie, con la sua vita raccontata fuori campo da un fuoriclasse come Don Cheadle, che altro non è se non la versione adulta del protagonista. Affianco a Dean troviamo papà Bill (Dulè Hill), che di giorno fa il professore di musica e la notte il musicista jazz, e mamma Lillian (Saycon Sengbloh), impiegata come ragioniera e donna che ha sempre l’ultima parola. E poi c’è Kim (Laura Kariuki), la classica sorella maggiore con cui si discute e si fa poi pace, tra ragazzi nelle Pantere Nere e voglia di indipendenza.
I rimandi allo show originale ci sono, ma The Wonder Years di Patterson è essenzialmente un coming-of-age che ha come sfondo gli anni che hanno plasmato l’epoca contemporanea, riscritti sotto un altro tetto e un’altra concezione. La vita di Dean, in questo caso, scorre placida e semplice, ma sotto sotto si muove uno dei decenni più tumultuosi della storia, che avrebbe (ri)definito il movimento per i diritti civili, portati avanti con il sogno di Martin Luther King. Proprio l’assassinio del Reverendo fa da sfondo ai primi episodi, anche se la narrazione scelta predilige una certa leggerezza, così da fotografare con efficienza argomenti sociali e politici con la giusta luce.
In questo senso The Wonder Years è una serie deliziosa, che piacerà (o almeno dovrebbe) sia ai fan della serie originale che alle nuove generazioni, ma che soprattutto sarà utile per una visione famigliare, sia per genitori che per e bambini (visione consigliata sopra gli 8 anni). Il merito di tutto questo, oltre alla notevole scrittura della storia, va anche al cast: Williams, Hill, Sengbloh e Kariuki hanno una meravigliosa chimica e sono già sulla buona strada per diventare una grande famiglia televisiva americana. Non solo, grazie alla famiglia Williams il pubblico (in particolar modo quello americano) potrebbe imparare qualcosa in più sulla storia e sull’evoluzione sociale, (ri)vedendo alcuni momenti cruciali da una prospettiva diversa e, mai come ora, necessaria.
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- VIDEO | Qui il trailer di The Wonder Years:
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