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The Bad Batch | Azione ed epica nell’infinito (e animato) universo Star Wars

Il primo episodio della serie animata ci riporta ai fasti di The Clone Wars. In esclusiva su Disney+

Star Wars: The Bad Batch
Star Wars: The Bad Batch

ROMA – Come si dice, ci sono riusciti di nuovo. Se l’apice seriale (e non solo…) è stato toccato con The Mandalorian, l’universo espanso di Star Wars colma un’altra pagina di storia raccontando l’evoluzione della Clone Force 9, introdotta per la prima volta nell’ultima stagione di Star Wars: The Clone Wars. E proprio da lì riparte il creatore Dave Filoni, che nella spettacolare serie Disney+ Star Wars: The Bad Batch (dal 4 maggio il primo episodio speciale, poi ogni venerdì) ci porta in una nuova avventura insieme ai quattro protagonisti, Hunter, Wrecker, Tech e Crosshair, cloni che variano geneticamente dai loro fratelli nell’esercito: ognuno possiede una singolare abilità eccezionale che li rende soldati unici ed efficaci.

Star Wars: The Bad Batch
I protagonisti di The Bad Batch

Dunque, il primo episodio, dalla durata di 70 minuti, riporta indietro l’orologio intergalattico: siamo alla fine della Guerra dei Cloni, quando l’Impero era ormai nato e la Galassia aveva intrapreso una rapida e pericolosa evoluzione. Lo stile, ovviamente, è quello (straordinario) di The Clone Wars, mantenendo intatta la narrazione originale di George Lucas: divertimento, spettacolo ed epica. E già dalla prima puntata capiamo che la rotta di The Bad Batch è pronta a stupire ed esplodere, puntualmente scritta per rivelare quelle sotto-trame che hanno reso Star Wars una saga per lunga parte ancora inesplorata. Se i nove film formano la spina dorsale dell’epopea, gli spin-off e le serie tv che la circondano elevano sensazioni ed emozioni del pubblico, rinnovandolo di generazione in generazione.

Star Wars: The Bad Batch
Il ritorno di Grand Moff Tarkin

Ed è qui che sta il segreto delle fiabe intramontabili: Star Wars nel corso del tempo ha saputo adattarsi e plasmarsi, mantenendo costante il filo logico che lo vuole metafora degli elementi archetipi per eccellenza: il male ed il bene. Da questo punto di vista The Bad Batch, per quanto riguarda la prima e corposa parte funziona alla grande. Potremmo quasi dire che ci troviamo in una sorta di epoca di passaggio, una transizione che trasforma la Repubblica in Impero. E Dee Bradley Baker, voce originale di Hunter, la spiega così durante l’attività stampa che abbiamo avuto il piacere di seguire: “C’è anche una storia politica dietro, con il mutamento, da Repubblica a Impero. Il che è un concetto profondo come ben sanno i fan di Star Wars”.

Star Wars: The Bad Batch
Compagni d’avventura

Certo, una storia anche politica oltre che piena di azione, e che si rifà in parte alla letteratura militare e a quelle dinamiche che si instaurano nelle famiglie in trincea, che sia quella spaziale o che sia quella di un vero conflitto. “Le persone nell’esercito diventano simili, battute e cameratismo aiutano in situazioni di stress”, dice Jennifer Corbett, head writer ed exectuive producer di The Bad Batch, “Quindi oltre essere soldati d’élite sono anche una famiglia con delle prospettive diverse”. In fondo, il senso della famiglia è sempre stato preponderante in Star Wars: padri, figli, sorelle e, ancora, legami d’amicizia e patti indissolubili. Tutto nel segno di quella strano elemento chiamato Forza, cosa he non manca di certo ad uno show come The Bad Batch.

Qui il trailer di Star Wars: The Bad Batch:

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