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#SDCC2019 | Tra petizioni e assenze il Comic-Con saluta Il Trono di Spade

David Benioff e B.D. Weiss non pervenuti, ma le polemiche non si sono risparmiate a San Diego…

il trono di spade
La cover ufficiale dell'incontro al Comic-Con de Il Trono di Spade

È sempre difficile staccarsi da ciò che si è amato. È per questo che, nonostante l’ultima puntata sia stata trasmessa lo scorso 19 maggio, al Comic-Con di San Diego è stato dedicato un panel al fenomeno mondiale per eccellenza della serialità. Il Trono di Spade, infatti, è tornato protagonista per un ultimo saluto al suo pubblico, che ha riempito l’enorme sala dell’Hall H, anche dopo le controversie che l’ottava e ultima stagione ha suscitato. Polemiche con tanto di petizione per riscrivere gli ultimi episodi della serie e sostituire i suoi due showrunners David Benioff e B.D. Weiss, che forse proprio per questo hanno deciso di non presenziare all’incontro.

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Come cominciare l’incontro? Con una battuta sul bicchiere di Starbucks nell’ultima stagione della serie…

I due autori non sono stati gli unici a disertare l’appuntamento, che ha visto solo Maisie Williams, Nikolaj Coster-Waldau, Liam Cunningham, Conleth Hill, Jacob Anderson, John Bradley e Isaac Hampstead Wright confrontarsi sulla loro esperienza in GOT e sul desiderato remake dell’ultima stagione. Questione che ha visto anche diversi attori dissentire riguardo i destini dei loro personaggi, come lo stesso Hill – interprete di Lord Varys – ha rivelato: «Ho amato lavorare per tutti questi anni ne Il Trono di Spade, ma non mi pento di aver promosso la petizione per il remake dell’ultima stagione. Il messaggio più importante che abbiamo portato al pubblico credo riguardi l’inutilità della guerra.». Fedele, invece, al suo personaggio e alla serie il cavaliere Coster-Waldau: «Ogni stagione ha avuto le sue controversie e alla fine per forza qualcuno doveva rimanere scontento. Non io. Per me la fine più giusta per Jamie era quella di morire tra le braccia della sua amata Cersei».

E cosa ne pensa Bran – “sua maestà” come si fa chiamare ora da amici e famigliari – adesso a capo di Grande Inverno? Risponde Isaac Hampstead Wright: «Il finale della serie è aperto e questo mi piace. Bran non è uno che legge il futuro, quello che accadrà è spesso nebbioso per lui ed è aperto a interpretazioni». Una questione, quella del remake, che è tornata ad accendere cast e fan dopo l’annuncio delle nomination agli Emmy Awards, che non solo hanno visto Il Trono di Spade primeggiare nelle candidature, ma le permettono di entrare nel record della storia delle premiazioni con ben trentadue nomination in un solo anno (potete trovare tutte le nomination qui)

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Tra assenze e ricordi, erano presenti al Comic-Con, ecco i presenti all’incontro su Il Trono di Spade

Dopo aver fantasticato su cosa i loro personaggi stiano facendo in questo momento, con Greyworm triste senza più l’amore di Missandei e Arya intenta a girare per terre lontane come un lupo solitario, per chiudere l’incontro il cast rivela la frase che li accompagnerà per sempre della serie. Dal «Nobody fucks you harder than me» di Liam Cunningham al «Chaos is a ladder» di Isaac Hampstead Wright, fino alla scoperta del significato del nome Hodor per Nikolaj Coster-Waldau. Qual è la frase che ha fatto scoppiare in un boato di gioia la sala? «Not today», ovviamente dell’agguerrita Maisie Williams.

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