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A Casa Tutti Bene – La Serie? Quella di Muccino è una metafora sull’infelicità

Dissidi, segreti, doppie vite e tradimenti: su Sky e NOW le otto puntate con un grande cast

a casa tutti bene - la serie
A Casa Tutti Bene - La Serie: il debutto di Gabriele Muccino nella serialità televisiva

MILANO – Avevamo lasciato le famiglie dei Ristuccia e dei Mariani alla fine di quella festa per i cinquant’anni di matrimonio di Alba e Pietro, quando Gabriele Muccino non ci aveva dato un vero e proprio finale, lasciandolo libero all’interpretazione ma anche pieno di dubbi e incertezze. Quello che già scaturiva dal film A Casa Tutti Bene, però, è che gli elementi per far diventare il dramma famigliare una serie televisiva c’erano tutti. E allora, nuovo cast a bordo e otto episodi per cinquanta minuti, in un doppio appuntamento settimanale su Sky e NOW arriva A Casa Tutti Bene – La Serie, l’atteso debutto del regista romano nella serialità televisiva.

Francesco Acquaroli e Laura Morante, Silvia d’Amico, Francesco Scianna, Emma Marrone, Euridice Axen, Simone Liberati, Valerio Aprea, Milena Mancini, Alessio Moneta, Laura Adriani, Antonio Folletto. Il cast scelto da Muccino per dare nuova vita alle vicende della famiglia, nonostante formato da nomi meno altisonanti dell’originale, riesce comunque ad aprire le danze e a destare la curiosità, se non altro perché questa volta la storia affianca al classico dramma che conosciamo nello stile del regista il territorio del thriller, altra novità nel suo cinema. Perché nella serie di A casa tutti bene protagonisti non sono solo i problemi e i dissidi che scaturiscono in ogni famiglia, soprattutto in quelle di Muccino.

C’è anche un segreto, tenuto sepolto per molto tempo e che ne influenza le dinamiche ancora oggi, che sta per venire a galla a seguito di un grave avvenimento. Da dove si riparte? Esattamente da dove ci eravamo interrotti, dopo che ognuno è tornato alla propria quotidianità, con i propri problemi e sotterfugi. Un altro ricevimento, quello per i settant’anni del capofamiglia Pietro, è la chiave che dà il via alla storia, necessario per una storia corale così articolata che va introdotta anche a chi non ha visto il film. Ci sono i tre fratelli, e loro scombinate famiglie, ci sono i cugini – uno smemorato e l’altro combinaguai, con le loro compagne -, ci sono problemi e tradimenti. C’è tutta la gamma di sentimenti e rapporti che possono andare a comporre una classica famiglia della borghesia italiana.

«Ogni personaggio è un filo che va ad intrecciarsi con altri. La serie è il prodotto della somma di queste vite e del loro incontrarsi e sovrapporsi, annodandosi ulteriormente, riducendo in ognuno dei personaggi l’orizzonte di felicità che hanno segretamente come scopo ultimo. Una specie di metafora su quanto sia difficile amare e riconoscersi o meno nella fotografia incorniciata che ritrae la famiglia felice e sorridente che guarda verso l’obiettivo», così Gabriele Muccino ha parlato di A Casa Tutti Bene – La Serie, sottolineando come il tema a lui tanto caro dei dissidi e delle relazioni famigliari ritorni più forte che mai. Nello stile inconfondibile del regista, la serie parte da un’ottima idea: mettere allo scoperto l’ipocrisia, l’infelicità, le doppie vite e gli inganni che si celano dietro la facciata della famiglia perfetta e felice.

  • VIDEO | Gabriele Muccino: «A Casa Tutti Bene, la mia serie»
  • A Casa Tutti Bene | Silvia D’Amico, Francesco Scianna, Simone Liberati
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A Casa Tutti Bene – La Serie: intervista a Gabriele Muccino:

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