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Youtopia – L’esperimento cinematografico di Berardo Carboni

Come l’uomo può sprofondare nella realtà virtuale

“Attraverso mondi virtuali è possibile trovare nuovi immaginari e nuove possibilità”: con questa frase, pronunciata in occasione del Future Film Festival di Bologna, il regista Berardo Carboni ha presentato ufficialmente il suo nuovo film Youtopia.

Prodotta da Piroetta s.r.l. e distribuita da KochMedia, la pellicola è un audace esperimento cinematografico che unisce le classiche riprese in live action alle tecniche virtuali: del resto, al centro del film c’è proprio la realtà virtuale, intesa come mondo alternativo nel quale rifugiarsi quando la realtà appare opprimente e insopportabile.

Interpretato da star italiane del calibro di Donatella Finocchiaro, Alessandro Haber e Matilda De Angelis, Youtopia è un dramma familiare che ci narra la vicenda di una madre disoccupata e dedita all’alcool, disperata all’idea di non riuscire a mantenere la sua famiglia: a provvedere al mantenimento, quindi, interviene la figlia Matilde, che dapprima inizia a spogliarsi sul web e poi, sempre più bisognosa di soldi, arriva al punto di mettere all’asta la propria verginità.

A raccogliere il suo invito sarà uno stimato padre di famiglia, prigioniero di un matrimonio infelice, che utilizza il web come valvola di sfogo, navigando in cerca di donne disponibili: la proposta di una bella ragazza che vende ciò che ha di più sacro sarà per lui una tentazione irresistibile.

L’abilità di Carboni è stata quella di saper sfruttare abilmente la tecnica del Machinima (machine animation) per creare il mondo virtuale nel quale vive Matilde, trasformando così il web in una realtà a parte, separata da quella normale.

“Si chiama Landing” – ha spiegato il regista in un’intervista per La Stampa“l’abbiamo realizzato in animazione, ispirandoci a videogiochi come Assassin’s creed, è una parte essenziale della storia, rappresenta il contrappunto fantastico alle asprezze della nostra realtà».

Youtopia, la cui uscita nei cinema è prevista per il 24 maggio, ha quindi il merito di porsi come un’assoluta novità nel panorama cinematografico italiano e, allo stesso tempo, come drammatica metafora dell’uomo moderno che, con l’uso smodato dei social network e del computer in generale, rischia di sprofondare sempre di più nella realtà virtuale, a discapito di quella vera.

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