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Da un’idea di Shia LaBeouf: al Sundance l’attore racconta la sua vita difficile con Honey Boy

Scritto e interpretato dall’attore, il film ripercorre la sua infanzia. Tra il successo e gli abusi del padre

Shia La Beouf e la regista di Honey Boy, Alma Har’el, fotografati da Variety al Sundance.

Folle, come sempre, ma questa volta dal Sundance arriva un entusiasmo reale: Honey Boy, l’improbabile biopic ideato da Shia LaBeouf, interpretato da Shia LaBeouf e ispirato alla vera vita di Shia LaBeouf (eh sì) ha raccolto commenti molto buoni dopo essere stato presentato in anteprima al festival di Redford, aumentando la curiosità intorno a un’opera stratificata che vede la realtà mescolarsi con la fantasia. Il film parte dall’infanzia dell’attore e segue la carriera intrapresa fin da giovanissimo da LaBeouf e sul rapporto difficile con un padre inadeguato.

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Lucas Hedges nel ruolo ispirato a Shia LaBeouf. Qui è con la regista Alma Har’el.

Una struttura a cui LaBeouf ha pensato, suddividendo il film e il ruolo del protagonista Otis Lort – pseudonimo che l’attore usava durante la stesura – in due parti. Il personaggio viene diviso quindi sullo schermo tra infanzia e maggiore età, interpretato rispettivamente da Noah Jupe e Lucas Hedges. Quest’ultimo, già tra migliori degli interpreti della sua generazione (vedi Manchester by the sea), continua a non sbagliare un film, costruendosi una carriera da far invidia a qualsiasi collega. Anche il piccolo Noah – presente al Sundance – non sembra essere da meno, visto che era anche tra i protagonisti di A Quiet Place e del tenero Wonder, mentre sta ora girando accanto a Christian Bale e Matt Damon Ford v. Ferrari.

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Noah Jupe al Sundance per Honey Boy.

Ma cosa vedremo in Honey Boy? A dirigere i ricordi del divo è stata scelta Alma Har’el, nata nel mondo dei videoclip e passata al cinema nel 2011 con Bombay Beach. La cineasta, con cui da tempo LaBeouf voleva collaborare, ha raccontato al Sundance i motivi per cui ha accettato l’incarico: «Shia ha scritto lo script quando era in rehab e mi ha inviato la sceneggiatura mentre era lì. È stato incredibile. Non potevo dire di no». Ed è effettivamente una storia che colpisce quella di Honey Boy: quando per il protagonista Otis si stanno aprendo le porte di Hollywood e il giovane diventa una stella, arriva anche il momento di confrontarsi con il padre James, ex pagliaccio con problemi di dipendenza da cocaina, di cui affronterà gli abusi.

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Shia LaBeouf sul set, truccato da pagliaccio

Ed è proprio qui un altro tassello importante e, in qualche maniera, eloquente del film: sarà proprio Shia LaBeof ad interpretare la parte di James Lort, a rivestire al cinema il ruolo dell’odiato padre nella realtà. «Sì, direi che è strano dare forma al tuo dolore e trarne un film che potrebbe farti sentire in colpa», ha dichiarato durante un Q&A tenutosi al Sundance. «ma non pensavo di aiutare le persone con questo film, non era il mio obiettivo. Stavo solo cadendo a pezzi e dovevo salvarmi».

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Il cast di Honey Boy al Sundance fotografato dall’Hollywood Reporter.

Honey Boy non ha, al momento, alcuna data d’uscita italiana, ma speriamo di poterlo vedere presto. Nel frattempo, La Beouf ha concluso le riprese del nuovo film di David Ayer, The Tax Collector, in cui – come potete vedere nella prima foto ufficiale – appare rasato e interamente ricoperto di tatuaggi. Il film è al momento in post-produzione e, come il precedente Bright di Ayer, potrebbe finire direttamente su Netflix.

Shia La Beouf in The Tax Collector.

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