VENEZIA – Da oggi, e in occasione del decennale della sua morte, arriva su Sky Arte un folgorante documentario: Piero Vivarelli: Life as a B-Movie. Il docufilm, diretto da Fabrizio Laurenti e da Niccolò Vivarelli, nipote di Piero, illumina gli anni ruggenti dei B-Movie all’italiana, di cui il regista e autore era – appassionato – esponente. Quei film, considerati negli Anni Settanta una vera e propria vergogna del nostro cinema, sono via via stati riconsiderati, anche con l’aiuto di Quentin Tarantino, da sempre amante del genere. Infatti, insieme a Fernando Di Leo, Umberto Lenzi e Tinto Brass, anche Piero Vivarelli ha un posto d’onore tra i grandi ritrovati, basti ricordare uno dei suoi titoli più discussi, Il Dio Serpente con protagonista Nadia Cassini. Così, dall’Hot Corner qui a Venezia 77, Niccolò Vivarelli racconta al nostro John Bleasdale cosa è stato, davvero, suo zio. Per il cinema italiano e per il cinema internazionale.
Qui la nostra video intervista al regista Niccolò Vivarelli:
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