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Libero De Rienzo, o del perché ti abbiamo voluto davvero bene

Caro Picchio, abbiamo quasi finito le parole. E allora, ti dedichiamo le ultime rimaste

Ciao Libero!

ROMA – Sigaretta appoggiata tra le labbra, quasi come se dovesse cadere da un momento all’altro, occhi leggermente socchiusi e un sorriso accennato. Uno di quelli di chi ha sempre la risposta pronta, ironica, un po’ cinica ma capace di una dolcezza sincera. Libero De Rienzo non c’è più. E noi non ci crediamo che non lo vedremo più sullo schermo di un cinema o in una di quelle attività stampa fatte sempre con quel piglio un po’ scanzonato. «Ah un’altra intervista? Ma guarda te lo stavo per chiedere io» lo abbiamo sentito scherzare con l’ufficio stampa di A Tor Bella Monaca non piove mai, uno degli ultimi film in cui ha recitato diretto e al fianco di Marco Bocci.

Libero De Rienzo sul set di A Tor Bella Monaca Non Piove Mai, insieme a Marco Bocci
Libero De Rienzo sul set di A Tor Bella Monaca Non Piove Mai, insieme a Marco Bocci

Libero De Rienzo era un talento puro e istintivo. Uno di quelli che dopo il successo di Santa Maradona di Marco Ponti – che ritroverà in A/R Andata + Ritorno – aveva detto «talmente tanti no» che alla fine i copioni avevano smesso di arrivare per un po’ di tempo. Attore, sceneggiatore, regista. Libero De Rienzo era uno di quegli interpreti capaci di dare vita a un personaggio solo con uno sguardo, un’espressione del volto capace di fulminarti o scioglierti. E poi quella voce, unica, che mentre scriviamo ci risuona nelle orecchie in una delle tante battute di Santa Maradona citate a memoria con gli amici. Sei stato capace di interpretare personaggi comici e drammatici dandogli la stessa dignità. Quanto abbiamo riso con quei due disgraziati di borgata di Christian e Palletta? E quanto ci hai fatto emozionare interpretando Giancarlo Siani? Quel “giornalista giornalista” celebrato da Marco Risi in Fortapàsc a cui ha forse regalato la tua prova migliore. Ma eri forte anche in quei ruoli apparentemente piccoli, quelli che quando entravi in scena tu non ce n’era più per nessuno. Come in Fortuna di Nicolangelo Gelormini. Poche scene eppure quel primo piano mentre guardi dritto in camera verso la piccola protagonista ce lo abbiamo ancora negli occhi.

Libero, Marco Ponti e Anita Caprioli sul set di Santa Maradona
Libero, Marco Ponti e Anita Caprioli sul set di Santa Maradona

Oggi abbiamo tutti il cuore pesante. Perché ti volevamo bene, Libero. Te ne volevamo e te ne vorremmo sempre tanto di bene. Come se ne vuole a un vecchio amico. Perché tu avevi quel dono rarissimo di riuscire a conquistare tutti con quella faccia lì un po’ scanzonata, un po’ sorniona, un po’ furba. Il tuo unico film da regista – e che film, recuperatelo se potete – si chiama Sangue – La morte non esiste. E noi oggi vogliamo credere che la morte non esista davvero. Ti vogliamo immaginare come il tuo Bart, addormentato sul divano ad un orario improbabile mentre ti svegli di soprassalto e ci guardi con uno di quei sorrisi tuoi, pieni di dolcezza e un pizzico di malinconia. Ciao Libero.

Qui, sornione e svagato, quando lo intervistammo insieme a Marco Bocci e Andrea Sartoretti:

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