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La Valanga Azzurra | Giovanni Veronesi e l’epopea unica di un ciclone sportivo

La parabola degli Azzurri di Mario Cotelli rivive al cinema: Il 21, 22 e 23 ottobre con Fandango

Giovanni Veronesi e Piero Gros in una scena di La Valanga Azzurra, al cinema con Fandango il 21, 22 e 23 ottobre
Giovanni Veronesi e Piero Gros in una scena di La Valanga Azzurra, al cinema con Fandango il 21, 22 e 23 ottobre

ROMA – La Valanga Azzurra di Giovanni Veronesi ripercorre la parabola irripetibile della nazionale italiana di sci alpino degli anni ’70, guidata dal leggendario tecnico Mario Cotelli e capitanata da campioni come Gustavo Thoeni e Piero Gros. Attraverso successi che hanno riscritto la storia dello sport italiano, come la conquista di cinque Coppe del Mondo e numerose medaglie tra Olimpiadi e Mondiali, il documentario celebra le rivalità interne, i contrasti caratteriali e i sacrifici che hanno reso invincibile questa squadra. Le testimonianze inedite dei protagonisti, intrecciate alla narrazione di Giovanni Veronesi, che rivela in questa occasione i suoi trascorsi di aspirante campione, fanno rivivere l’epopea unica di un ciclone sportivo, dagli esordi gloriosi fino a un inevitabile declino.

Un estratto dalla locandina de La Valanga Azzurra di Giovanni Veronesi
Un estratto dalla locandina de La Valanga Azzurra di Giovanni Veronesi

Prodotto da Fandango e Luce Cinecittà, dopo la Festa del Cinema di Roma dove è stato presentato nella sezione Special Screenings, La Valanga Azzurra arriva al cinema come evento speciale il 21, 22 e 23 ottobre (sempre) con Fandango. L’occasione è quella di riscoprire, a cinquant’anni di distanza, quella straordinaria stagione sportiva che trovò l’apice all’indomani della storica abbuffata nello slalom gigante di Berchtesgaden: 5 italiani nei primi 5 posti. Da lì nacque l’espressione che ha poi dato il titolo del documentario, simbolo di un dominio unico nella storia dello sci alpino azzurro. Perché gli anni Settanta furono anni decisamente particolari per lo sport italiano.

Una scena del docufilm
Una scena del docufilm

Al Mondiale di Calcio in Germania Ovest, l’Italia di Valcareggi, pur da vicecampione del mondo, fece una magra figura finendo con l’essere clamorosamente eliminata già al primo turno. La scena se la presero tutta altri sport, come il tennis con la trionfale Coppa Davis del 1976 del quartetto Barazzutti-Bertolucci-Panatta-Zugarelli che a mezzo (tele)filmico è stata raccontata e rievocata in maniera brillante nella docuserie Una Squadra. Citata non a caso, perché il team creativo è lo stesso de La Valanga Azzurra con ancora Domenico Procacci e Sandro Veronesi, assieme a Lorenzo Fabiano, la consulenza di Luca Rea e soprattutto Giovanni Veronesi nel doppio ruolo dietro-e-davanti la macchina da presa.

Un'immagine di repertorio del documentario
Un’immagine di repertorio del documentario

La base di partenza del documentario è proprio la gioventù del regista e il suo sogno mancato di diventare sciatore professionista. Su di esso La Valanga Azzurra cresce esponenzialmente tra ricordi e desideri e quello stile scanzonato ma dolce tipico del cinema di Veronesi che qui ben si presta a raccontare la storia degli uomini della Valanga. E quindi Thoeni (Gustav e Rolando), Gros, De Chiesa, Radici, Besson, Pietrogiovanna, Schmalzl, Bieler, Plank, David, Varallo e di chi da essa seppe trovare ispirazione, come il gigantesco Ingemar Stenmark che da giovane studiò la caratteristica tecnica di Thoeni per farla propria. Ma è soprattutto un racconto di italiani e di italianità, di conflitti e di caratteri opposti, di istinto e riflessione, sacrificio ed epica: praticamente imperdibile.

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