TORINO – Il carcere, per Giacinto, è tutto tranne un buco nero: figlio di due detenuti, lui dentro un carcere non solo ci è nato, ma ci è pure cresciuto. Libero di volare via, decisamente impreparato a farlo. Infanzia, adolescenza, candeline dei 18 anni: quella è “casa”, nonostante le sbarre, e Jack, il capo dei secondini, è un burbero e premuroso “papà”. Andrea Magnani, dopo Easy – Un viaggio facile facile, costruisce la favola divertente e surreale di Giacinto (Adriano Tardiolo): un bambino, poi giovane adulto, che non conosce la grammatica del mondo e ne ha paura. Un outsider bizzarro e gentile che scoprirà, nelle proprie gambe, il paio d’ali di cui ha sempre avuto bisogno. Abbiamo incontrato il regista, Tardiolo e Giovanni Calcagno per parlare de La Lunga Corsa, l’unico film italiano presentato in Concorso al Torino Film Festival 40 – in uscita nelle sale a primavera 2023 distribuito da Tucker Film -, tra bisogno di libertà e un commosso ricordo di Libero De Rienzo.
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La video intervista per La Lunga Corsa è a cura di Manuela Santacatterina:
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