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Koza Nostra, ovvero una dark comedy dissacrante, coraggiosa e intelligente

Giovanni Dota, all’esordio, dirige Irma Vitovska e Giovanni Calcagno in un piccolo e sorprendente film

Koza Nostra, la dark comedy che aspettavamo!
Koza Nostra, la dark comedy che aspettavamo!

ROMA – Si fa presto a dire dark comedy quando gli stilemi del genere sono annacquati da un politicamente corretto e dai sotterfugi buonisti che, almeno su carta, dovrebbero acchiappare un pubblico più ampio possibile. Un genere complicato, il cinema italiano ha recentemente riportato in superficie ma che, salvo rari casi, fatica a trovare una propria strada e una nuova identità. Identità personale e peculiare che, invece, ha ben impressa Koza Nostra di Giovanni Dota, che per restare in tema non tradisce le regole delle dark comedy ma anzi le sfrutta in pieno, realizzando un’opera prima intelligente, scaltra ed emotivamente interessante. Già perché la sceneggiatura, scritta dallo stesso Dota insieme a Anastasiia Lodkina, Giulia Magda Martinez e Matteo Visconti, ci offre un’interessante visione del concetto di famiglia filtrato attraverso un mobster movie originale e imprevedibile.

Giovanni Calcagno e Irma Vitovska sul set di Koza Nostra
Giovanni Calcagno e Irma Vitovska sul set di Koza Nostra

Perché poi un buon film (e Koza Nostra lo è) necessita di un buon cast e senza dubbio di un’ottima storia di partenza. E qui la storia, ci fa conoscere l’irresistibile Vlada Koza (Irma Vitovska) che, premurosa ma un po’ invadente, molla l’Ucraina (già…) per raggiungere sua figlia in Sicilia, appena diventata mamma. L’inaspettato arrivo non è ben recepito, e dunque Vlada si ritrova da sola. Almeno fino a quando un incidente non la trasforma nella governante di Don Fredo (Giovanni Calcagno), appena uscito di prigione, nonché capo clan dei Laganà, disfunzionale famiglia mafiosa con diversi e marcati problemi di rabbia repressa e convivenza forzata (e nel ruolo dei tre fratelli troviamo i giovani e bravi Giuditta Vasile, Lorenzo Scalzo, Gabriele Cicirello). Ma ogni cambiamento è una rivoluzione, e dunque la presenza di Vlada potrebbe portare una ventata di novità nella casa.

Almeno fino a quando scopre davvero cosa si nasconde dietro la famiglia Laganà. E allora, dietro Koza Nostra, ottimamente girato da Dota (c’è una precisa cura dell’immagini, dei dettagli e dell’intera messa in scena), ecco spuntare davvero la dark comedy che aspettavamo, quella che non ha paura di osare, di screditare e di sporcarsi le mani, inscenando una farsa dichiarata sorretta da un gruppo di personaggi volutamente eccessivi e, a loro modo, indefinibili eticamente e moralmente. O meglio, sono ciò che sono, puri e coerenti nella loro dimensione criminosa, finendo per invischiarsi nell’empatia di una donna dal cuore d’oro, che va oltre il senso del buono o del cattivo.

koza nostra
Giuditta Vasile, Lorenzo Scalzo, Gabriele Cicirello e il regista Giovanni Dota in uno scat dal set

E in fondo il cinema (e ci torniamo ancora una volta, nello specifico le dark comedy) deve fare questo, creare un universo limitato nello spazio e nel tempo da riempire come l’autore meglio crede, in funzione di un’onesta intellettuale che non andrebbe mai tradita, per non snaturarsi e per non tradire lo spettatore. E Koza Nostra di Giovanni Dota riesce perfettamente in questo delicato e non scontato processo: un tassello piccolo eppure nevralgico, che in un cortocircuito di risate, scopettoni e pallottole, va ad impreziosire una dissacrante e pungente critica alla famiglia italiana, ormai stretta sotto la terribile morsa dell’incomunicabilità.

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Qui il trailer del film:

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