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Jean-Pierre e Luc Dardenne: «Tori e Lokita? La nostra risposta alla retorica populista»

I due registi raccontano a Hot Corn il loro ultimo film presentato in concorso a Cannes 75

tori e lokita
Jean-Pierre e Luc Dardenne

ROMA – «È terribile vedere che oggi, in Europa, alcuni discorsi populisti di destra e di estrema destra stiano usando la questione dei migranti per spaventare la popolazione. La retorica populista della destra e dell’estrema destra è molto forte e sfrutta la questione dei migranti per ottenere voti, promuoversi, ecc. E giocano sulla paura. E penso che sia terribile. E proprio in relazione a questo, il nostro film è una risposta. Il nostro film mostra due giovani migranti che sono due individui. Non è la minaccia, non è la massa. Sono questi due individui che vivono per un’ora e mezza sullo schermo. Li vediamo, sono presenti quando normalmente cerchiamo di non vederli. Ci sono e spero che parleranno agli spettatori che avranno per loro empatia e che scopriranno due esistenze individuali». Jean-Pierre e Luc Dardenne raccontano a Hot Corn l’attualità dei temi trattati nel loro ultimo film, Tori e Lokita, presentato in concorso al Festival di Cannes e vincitore del Premio Speciale per il 75° anniversario in sala dal 24 novembre. La storia di un bambino, Tori, e una ragazza adolescente, Lokita, che hanno affrontato da soli un difficile viaggio per lasciare l’Africa e arrivare in Belgio dove possono fare affidamento solo sulla loro profonda amicizia contro le difficoltà dell’esilio.

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La video intervista ai fratelli Dardenne è a cura di Manuela Santacatterina:

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