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La nuova sfida di Jake Gyllenhaal | Dopo Mysterio e la Marvel, ecco il ritorno a Broadway

Dopo Spider-Man, l’attore ritorna a teatro con Sea Wall/A Life, una pièce sulla paternità. E non solo

Jake Gyllenhaal con Tom Sturridge nel poster di Sea Wall/A Life.

PARIGI – Broadway, un blockbuster e poi ancora Broadway. In maniera molto intelligente, Jake Gyllenhaal sta pianificando la sua carriera mescolando sapientemente progetti a cui tiene (vedi Wildlife), titoli molto remunerativi (Spider-Man: Far From Home) e l’innata passione per il teatro. Così, dopo il debutto con Ruth Wilson e Constellations, nel 2015, e Sunday in the Park with George (2017), eccolo ritornare per due mesi alla cara, amata Manhattan, sul cartellone dell’Hudson Theatre, grazie a Sea Wall/A Life, una pièce scritta da Simon Stephens e Nick Payne, qui diretta da Carrie Cracknell.

Una nuova sfida condivisa con un altro irregolare come lui, Tom Sturridge, attore imprevedibile visto in I love Radio Rock, tra i molti. Nella pièce i due interpretano Alex (Sturridge), un fotografo in vacanza nel Sud della Francia con la sua famiglia, e Abe (Gyllenhaal), un produttore musicale in attesa del primo figlio. Due uomini che sono anche padri, mariti e a loro volta figli, alle prese con domande e decisioni da affrontare. «Ogni spettatore ci ritroverà qualcosa», ha spiegato Gyllenhaal, «perché in fondo è una pièce sull’essere umano, sulle questioni che ci poniamo tutti».

Insomma, proprio nel momento in cui poteva scegliere progetti più redditizi e bankable per il suo profilo, Gyllenhaal ha deciso di dimostrarci una volta in più perché rimane uno dei nostri attori preferiti: sempre attento a non cedere alle lusinghe di Hollywood, da anni sta scegliendo le tappe della sua carriera con grande meticolosità, senza pensare al botteghino o all’esibizione social. Così, ecco negli ultimi anni un piccolo film che è già un cult (Wildlife), opere complesse a fianco di autori come Jacques Audiard e Tom Ford (nessuno dirà mai abbastanza che Animali notturni è un capolavoro) e, appunto, Broadway.

Guardatelo qui sopra il buon Jake, «le talentueux Mr. Gyllenhaal», in alcune immagini tratte dalla pièce: mentre riecheggiano in teatro le note di Chopin, lui si alza dal piano, guarda nel vuoto, un uomo in bilico tra la nascita di un figlio che arriverà e la morte del padre appena scomparso: «Truth is I’m not a dad. I’m a son». E allora lunga vita a Jake Gyllenhaal, uno dei pochi attori ad aver capito le responsabilità anche culturali che implica il mestiere. C’è un tempo per i blockbuster e c’è un tempo per Broadway, un tempo per giocare con l’uomo ragno e un tempo per riflettere sulla vita. Sempre.

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