in

Io & il cinema: Gianluca Impastato

La rubrica di Hot Corn in cui musicisti, scrittori, attori e registi raccontano i loro film preferiti

Gianluca Impastato, tra Grease e Indiana Jones.

MILANO – Un paio di apparizioni al cinema – vedi Eccezzziunale… veramente – Capitolo secondo e Bar Sport – e soprattutto tanta televisione per Gianluca Impastato, comico e commediante esilarante, da anni a Colorado Cafè con i suoi personaggi surreali come Mariello Prapapappo, l’uomo dei misteri. Grande amico di Diego Abatantuono, Impastato è però anche un profondo conoscitore di cinema e proprio per questo è passato a trovarci nella nostra redazione milanese di Hot Corn cimentandosi con il questionario della nostra rubrica Io & il cinema. Ecco cosa ci ha raccontato.

Gianluca Impastato: «Il primo amore al cinema? Grease».

IL PRIMO FILM CHE MI HA FOLGORATO – «Grease, senza dubbio. Perché è stato il primo film che ho visto in sala, nel 1978, a otto anni e me ne sono innamorato. La cosa buffa è che in realtà io detesto i musical, ma fu Grease la prima pellicola capace di farmi sognare, quella che ti rivela un altro mondo. E oggi, quando lo rivedo, mi fa ancora effetto, mi fa tornare alla mente quel periodo. Ricordo anche che quando poi passò in televisione lo guardai con mia sorella, che era più piccola, e mi sentivo un adulto già navigato mentre lo spiegavo a lei…».

IL FILM CHE NON TI STANCHI MAI DI RIVEDERE – «Qui dovrei citare diversi titoli, ne ho un po’ da menzionare. Comincio con Le ali della libertà di Tim Robbins, dramma carcerario che amo perché mi piace osservare il rapporto che si instaura tra le persone, anche nei film. Perché? Perché mi rivedo sempre, in qualche modo. Tra i film italiani invece dico Mediterraneo, visto e rivisto mille mille volte, anche con Diego (Abatantuono, nda) che mi raccontava i retroscena del set…».

LA TUA COLONNA SONORA PREFERITA – «Ridico Grease, ovviamente, ma la colonna sonora di culto è quella di Marrakech Express. Avevo perfino la musicassetta. C’erano i brani originali di Roberto Ciotti – come No More Blue – e le canzoni di Francesco De Gregori e Lucio Dalla che si ascoltano nel film. Marrakech Express mi ha fatto scoprire Gabriele Salvatores: da lì in poi io e i miei amici aspettavamo l’uscita dei suoi film. Era il nostro piccolo grande evento, in un tempo in cui ancora la sala era un luogo centrale, dove si vedevano film che poi commentavi per settimane. Oggi purtroppo non è più così».

IL FILM CHE AMI E CHE NESSUNO CONOSCE – «Per rispondere a questa domanda devo andare sul neorealismo, su un film che mi ha fatto scoprire proprio Abatantuono: Padri e figli di Mario Monicelli con Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni. L’estate quando vado a casa di Diego ci vediamo vecchi film e spesso mi fa scoprire cose che non conosco, tipo Parigi brucia di  René Clément».

LA SCENA CHE MI COMMUOVE OGNI VOLTA… – «C’è una scena che mi devasta, ogni volta che la vedo, e anzi, solo a ripensarci mi viene la pelle d’oca anche in questo preciso momento. Quando in Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg vanno a dare la notizia della morte dei tre figli alla madre. Straziante…».

IL FILM CHE CONSIGLI AI LETTORI DI HOT CORN – «Io sono un grande amante del cinema di Carlo Verdone, sono un suo grande fan da sempre, perché nei suoi film credo abbia saputo dipingere benissimo la gente comune, tra sfortune e disgrazie varie. Quindi direi di riscoprire Acqua e sapone, Borotalco, Compagni di scuola oppure uno dei suoi film meno celebrati che a me piace molto: Al lupo, al lupo con Francesca Neri e Sergio Rubini».

Scopri le altre interviste nella sezione Io & il cinema

Lascia un Commento

ESCLUSIVO | Intervista a Oliver Stone: «Io, Alessandro Magno e l’America»  

Au revoir Bernardo! A Roma la serata evento per ricordare Bertolucci