in

Il Garage | Una riflessione inaspettata (e folgorante) su cosa sia la mascolinità tossica

John Pollono adatta per il cinema la sua opera teatrale. Ed è un film da vedere. In streaming su CHILI

I protagonisti de Il Garage - Small Engine Repair
I protagonisti de Il Garage - Small Engine Repair

ROMA – Non è vero che il cinema è morto, e non è vero che le idee sono finite. Un buon film basta cercarlo, senza fermarsi alle proposte da cartellone, o quelle suggerite dall’algoritmo. È vero che oggi siamo sormontati da una quantità inarrestabile di proposte, e dunque appare complicato individuare il film giusto, che valga davvero la pena vedere (che sia in sala o sul divano). Per trovare quello giusto quindi bisogna puntare l’attenzione sui festival indipendenti, come il SXSW di Austin, Texas, che ogni anno riserva sorprese e folgorazioni. Sono però pochi i titoli che arrivano in Italia (e quelli che arrivano, arrivano in ritardo), ponendoci in secondo piano nel sistema distributivo mondiale. Tra i migliori passati lì, senza dubbio, c’è Il Garage (titolo originale? Small Engine Repair) scritto, diretto e interpretato da John Pollono, che ha adattato la storia dal suo omonimo (e apprezzato) spettacolo teatrale del 2011.

Jon Bernthal, Shea Whigham e John Pollono ne Il Garage
Jon Bernthal, Shea Whigham e John Pollono ne Il Garage

Dunque, la prima buona notizia: Il Garage è fortunatamente arrivato in Italia (lo trovate in streaming su CHILI), dandoci l’opportunità di immergerci in una vicenda che spinge a più riflessioni. La seconda buona notizia è, ovviamente, che il film di Pollono è un gran bel film, confermandoci – qualora ce ne fosse bisogno – l’ottimo stato di salute del cinema indie a Stelle & Strisce. La storia? Quella di Frank, Swaino e Packie, tre amici che si conoscono da una vita. Hanno condiviso qualsiasi tipo di esperienza, amano i cani, la birra fresca, le risate, le bistecche, le risse. Tre omoni imperfetti dal cuore d’ore, che farebbero qualsiasi cosa l’uno per l’altro. Più in generale, sono la rappresentazione umana di una certa America, contraddittoria ma a suo modo nobile, pura e schietta. Nonostante le tante litigate (diciamo che sono focosi…), hanno un rapporto fortissimo, suggellato tra l’altro da Crystal (Ciara Bravo), la giovane figlia di Frank, che vede in loro una sorta di famiglia, nonché personaggio essenziale per il film.

Ciara Bravo è Crystal. Con lei il cane Boss, a cui John Pollono dedica il film...
Ciara Bravo è Crystal. Con lei il cane Boss, a cui John Pollono dedica il film…

Con coraggio registico, e senza dimenticare da dove arriva lo script del suo film, John Pollono sceglie di prendersi il tempo necessario per farci entrare nel mood giusto, regalandoci il privilegio di far parte del suo gruppo d’amici. Li ascoltiamo, ridiamo con loro, scopriamo piano piano da dove arrivano, e quanti sogni infranti abbiano in un cassetto che non aprono più. Tifiamo per loro, vorremmo avere amici così. Del resto, gli attori che danno il volto a Swaino e Packie sono due grandissimi con Jon Bernthal e Shea Whigham, oltre che allo stesso Pollono che si è ritagliato il ruolo principale di Frank. Come fosse su di un palco dell’Off-Broadway, la messa in scena de Il Garage dosa quindi il tempo e le sensazioni, mescolando a fondo una storia che, potete scommetterci, è pronta ad esplodere. Come? Non aggiungiamo dettagli, ma il nucleo del film si concentra nell’ultima mezz’ora, quando Frank rivela che la riunione nella sua auto officina ha ben altri scopi.

il garage
I tre protagonisti, insieme a Jordana Spiro che interpreta Karen

Per questo Small Engine Repair va assimilato con la giusta calma e lucidità, perché alla fine arriva la fatidica domanda: cosa saresti disposto a far pur di difendere ciò che ami di più? Ma, tra il noir da camera e il thriller riflessivo, il film di Pollono è un’irregolare e sorprendente concettualizzazione su cosa sia veramente la toxic masculinity; riflessione che – come ben raffigurato dai protagonisti – non si crogiola su sé stessa ma corre dritta al punto nevralgico, enfatizzato e sbrogliato dall’arrivo di Karen (Jordana Spiro), l’ex moglie di Frank. Perché dietro ad uno dei termini più abusati degli ultimi anni si nasconde ben altro, e senza ombra di dubbio il significato è scevro dai connotati fisici: né Swaino, né Packie, né tantomeno Frank sono perfetti (anzi), ma non sono di certo loro metafora di una mascolinità tossica che fa da filo conduttore. Bisogna andare a fondo nelle cose, e spesso la tossicità si nasconde dietro l’inaspettato, dietro le apparenze, dietro la comodità di un giudizio frettoloso. Ecco, se possiamo riassumere un gran bel film come Il Garage in un solo aggettivo quello è proprio “inaspettato”.

  • Volete vedere Il Garage? Lo trovate su CHILI

Qui il trailer originale del film:

Lascia un Commento

kristen stewart

VIDEO | Kristen Stewart: «Spencer? Pablo Larraín non mi ha mai fatta sentire sola»

federica biondi

VIDEO | Federica Biondi racconta La Ballata dei Gusci Infranti