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Tra Hogwarts e King’s Cross | Harry Potter e quella saga sempre più indimenticabile

“Non ci sarà mago in Inghilterra che non conoscerà il suo nome”: vent’anni dopo, ancora con lui

harry potter
La magia di Harry Potter non è ancora svanita

MILANO – «Che torniate attraverso le pagine o il grande schermo, Hogwarts sarà sempre lì a darvi il benvenuto a casa». Ci siamo lasciati così. Con questa frase, di fronte a una Trafalgar Square gremita di fan alla premiere londinese di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte II, J.K. Rowling salutava la fine di una delle saghe più amate di sempre. E la fine di un’era. Sono passati dieci anni da quel giorno, e quasi venti da quando il primo film – La Pietra Filosofale – apparì sul grande schermo. Vent’anni in cui un’intera generazione è cresciuta in compagnia del maghetto con la cicatrice. Le grandi saghe e i fandom si vivevano in modo diverso ma, anche se i tempi delle fanpage su Facebook sembrano essere passati, la magia di Harry Potter non è ancora svanita.

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L’inizio e la fine: così si apre e si chiude la saga di Harry Potter

Gli inizi un po’ li conosciamo tutti. Abbiamo sentito tante volte di come J.K. Rowling, da disoccupata in povertà, si sedeva di fronte al vecchio pc o in treno, immaginando il mondo magico in Inghilterra e le sue avventure contro Voldemort, una storia che nemmeno lei immaginava sarebbe poi diventata un fenomeno mondiale. Quanti devono essere stati i rimorsi di quel primo editore che rifiutò il libro, definendolo troppo infantile! Visto il successo, un adattamento cinematografico era inevitabile. Così Joanne diventò consulente stabile sul set, perché all’epoca del primo film solo quattro dei sette libri erano stati pubblicati e nessuno sapeva ancora come sarebbe andata a finire la storia. E da parte sua una sola richiesta: tutti gli attori dovevano essere rigorosamente inglesi.

Magia e risate: alcuni momenti dal set di Harry Potter

Le location non furono facili da scegliere. Se negli ultimi film alcuni interni di Hogwarts furono girati nel castello di Edimburgo, i primi furono invece ospitati in una cattedrale. Non quella di Canterbury, perché il Decano non voleva che facesse da set a un film che esaltava credenze pagane come la magia. Così si ripiegò sulla cattedrale di Gloucester: il Decano era fan dei romanzi della Rowling, un po’ meno i fedeli che la frequentavano e che arrivarono a minacciare di sabotare le riprese (anche se poi nulla accadde). Chris Columbus alla regia, il leggendario cast assemblato, Harry Potter era pronto a far sognare grandi e piccoli. Anno dopo anno, film dopo film, non c’era persona che non ne avesse almeno sentito parlare.

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Quando non c’è bisogno di un titolo: il poster promozionale di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte II

Poco a poco, siamo diventati parte di quel mondo magico. Sognavamo di ricevere la lettera per Hogwarts e di trovarci sul quel binario 9 ¾ (che nella realtà è la linea 7 ½ della King’s Cross Station), nella sala grande della Scuola di Magia, nei dormitori. Abbiamo conosciuto elfi, draghi e bacchette magiche, cioccorane e burrobirre, pozioni e dissennatori, abbiamo tifato per le partite di quidditch. Eravamo a fianco di Harry, Ron, Hermione, di tutti i personaggi che ci hanno conquistato e di quelli che abbiamo odiato. È vero, non tutti erano esattamente contenti dei film perché mano a mano che la saga proseguiva, si staccava sempre più dai libri, erano sempre più le cose che venivano tagliate fuori o cambiate. Ma sotto sotto, tutti andavano comunque a vederli. E ancora oggi, quando passa una maratona di Harry Potter in tv, ci sediamo sul divano pronti a tornare in quel mondo così famigliare.

Una scena di Harry Potter: “Dopo tutto questo tempo?”, “Sempre”

Poi la saga è finita, gli attori hanno continuato con le loro carriere e J.K. Rowling è rimasta a occuparsi del suo Wizarding World. Con non poche polemiche, non c’è che dire. Dal sequel teatrale The Cursed Child ai film di Animali Fantastici, non c’è stato seguito che non abbia scatenato reazioni da parte dei fan. Complice anche la sua intensa attività di tweet che, con l’intenzione di approfondire dettagli sulla storia, per molti ha rovinato il suo capolavoro. Tanti hanno parlato addirittura di “morte dell’autore”, riferendosi a come il fandom di Harry Potter abbia divorziato collettivamente la sua autrice. Ma commenti transfobici e trame inventate a parte, la storia del celebre maghetto inglese appartiene ormai ai fan, e andando a ripescare nei ricordi quell’universo è ancora perfetto e intatto come la prima volta che lo abbiamo visto.

Magia e risate: alcuni momenti dal set di Harry Potter

È vero: Hogwarts è lì per darci il bentornato a casa. O il benvenuto. Sapevate che approssimativamente nel mondo una persona inizia a leggere Harry Potter ogni 30 secondi? Per non parlare di quante volte vengono visti i film tra reti televisive e streaming (e questo senza i dati dello streaming pirata). Forse con le storie che amiamo e che restano sempre con noi non importa quante volte lo abbiamo già visto o se sappiamo a memoria le battute o come va a finire. Ci emozioniamo ancora quando l’avventura sta per fallire e sorridiamo quando succede quella cosa che salva tutti, e torniamo a sperare di aver avuto la possibilità di vivere davvero quelle avventure. Ma ce l’abbiamo avuta. E c’è sempre una parte di noi che spera e desidera ancora che un po’ di magia esista nel mondo, ma indovinate un po’? Esiste davvero. Quella trepidazione, quella pura gioia e quegli attimi di felicità residua che ci accompagnano anche dopo i titoli di coda. Quella è magia.

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