ROMA – «Mi diverto moltissimo ad interpretare il Biondo. Sopratutto mi diverto tantissimo a lavorare con Stefano Lodovichi. Credo che il Biondo non sarebbe riuscito in questa maniera senza la scrittura di Valerio Cilio e senza la maniera in cui Stefano predispone e mette gli attori sul set. C’è un’estrema libertà nell’atto creativo e poi lui è molto bravo a dosare, modulare, a farti uscire quel pensiero lì che deve essere molto forte e marcato ma nella sua misura. È un personaggi che può correre il rischio di eccedere, di risultare un po’ troppo o un po’ troppo poco. Era importante non andare oltre. Sono un attore che tende a dare tantissimo perché tanto poi a levare è più facile. E Stefano è molto bravo a ricamare, a prenderti per mano e portarti lì». Giulio Beranek racconta a Hot Corn il suo Biondo che rivedremo in Christian 2, il supernatural-crime drama diretto da Stefano Lodovichi che torna su Sky dal 24 marzo. L’occasione per parlare anche dei progetti che lo vedranno protagonista in futuro, da Doppio Passo, opera prima di Lorenzo Borghini, alla docuserie Il Figlio delle Rane tratta dal suo omonimo romanzo scritto con Marco Pellegrino edito da Bompiani, passando per i ricordi dal set e il cinema che l’ha formato.
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La video intervista a Giulio Beranek è a cura di Manuela Santacatterina:
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