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Gigi Proietti: «Attraverso i Miei Occhi? Un film commovente ma senza retorica»

L’intervista alla voce italiana (d’eccezione…) del film di Simon Curtis. Al cinema dal 7 novembre

Gigi Proietti in studio di registrazione

ROMA – «Gli animali? Mi piacciono tutti e in casa li ho sempre avuti. Pensate, avevamo anche un piccione…», a sentire parlare Gigi Proietti c’è sempre da emozionarsi, figurarsi dopo aver visto un film come Attraverso i miei Occhi, diretto da Simon Curtis, dove la storia viene narrata in prima persona dal suo dolce protagonista, il cane Enzo, meraviglioso golden retriver adottato Denny (Milo Ventimiglia), con cui condividerà gioie e dolori della vita, oltre alla passione reciproca per le corse automobilistiche. E, nel film, a doppiare l’amico a quattro zampe, c’è proprio Gigi Proietti, con la sua inconfondibile voce.

Gigi Proietti e il doppiaggio di Enzo

LA FEDELTÀ «Il film? Metaforico, commovente e capace di evitare la retorica: qui c’è un cane che ti spiega come sarebbero più facili i rapporti, se si basassero solo sulla fedeltà e sulla lealtà verso un amico. Perché poi, alla fine, non c’è mai da preoccuparsi, in qualche modo ci si rivede sempre…».

ENZO «Se mi sento come Enzo? No, nonostante l’età, non ti basta una vita per insegnare le cose agli altri, e non mi sento un maestro di vita. Anche se a volte, con le persone che ho intorno, che siano le mie figlie o i miei studenti di teatro, mi capita spesso di dir loro cosa gli succederà, sentendomi poi dire che avevo ragione. Ma, ad essere sinceri, non è una grande soddisfazione».

IL DOPPIAGGIO «Lo studio di doppiaggio? Mi piace, e per un periodo è stato il mio lavoro parallelo. Lenny, di Bob Fosse, è stato quello che ricordo con maggior piacere. Il doppiaggio può essere divertente, come doppiare il genio di Aladdin. Ora ci sono dei buoni doppiatori devo dire, e tutte queste serie in tv sono un ottimo allenamento».

IL CINEMA «Di cinema ne ho fatto poco, qua e là. Oggi mi sembra che sia diventato più televisivo, sta pochi giorni in sala e poi va sul piccolo schermo. Non so, forse si risente delle grandi fiction, della serialità. Il cinema italiano? Mi piace quello piccolo, capace di raccontare grandi storie. Oggi si sa girare mi sembra, e ci sono ottimi attori e ottime attrici».

GLI AMICI «Gli animali, in famiglia, non sono mai mancati. I cani? Loro sono così, quello che ti danno te lo daranno per sempre. Ho avuto un piccione, addirittura, preso da Ponza dalla mia compagna. Non volava, ed era proprio come un cane, ti seguiva ovunque. Si chiamava Poro Toto. Poi ho avuto un’oca, tanti gatti. E adoro i merli indiani, quelli che parlano… L’ultimo imitava addirittura la mia voce al telefono!»

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