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Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo: «Il nostro suono tra Spaccapietre e Miss Marx»

Max Viale racconta a Hot Corn il processo creativo, tra Susanna Nicchiarelli e i Downtown Boys

gatto ciliegia contro il grande freddo

MILANO – Li avevamo visti a Venezia, poi in sala (poco, purtroppo), ora possiamo vederli finalmente anche in streaming: Spaccapietre, diretto dai fratelli De Serio, e Miss Marx, diretto da Susanna Nicchiarelli. Due grandi film che non potrebbero essere più diversi, uno una storia moderna, l’altro si tuffa indietro nell’Ottocento. E quindi cosa li accomuna? La colonna sonora, firmata dai torinesi Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo. Un incredibile lavoro sul sound ha portato alla creazione di due sorprendenti colonne sonore, ognuna unica nel suo genere. E proprio per la colonna sonora di Miss Marx, i Gatto Ciliegia e i Downtown Boys sono stati premiati con il David di Donatello come Miglior Musicista. Per cambiare punto di vista, abbiamo chiamato Max Viale, voce del gruppo, per parlare del lavoro dietro la soundtrack.

IL FILM – «È stato un processo particolare perché abbiamo lavorato in parallelo con Gianluca e Massimiliano su una serie di suoni che abbiamo preparato separatamente, abbiamo lavorato con chitarre che si chiamano preparate, dove all’interno inseriamo anche dei pezzi di metallo, delle pinze, cose che producono suoni che hanno del musicale ma hanno anche vibrazioni quasi ambientali. Poi c’è un uso molto spiccato del basso elettrico, qualche nota di pianoforte e altri suoni realizzati sempre con strumenti acustici che potessero essere in qualche modo paesaggi sonori. Questo per miscelare il suono con l’ambiente e con le dinamiche del film».

IL FORMATO – «Pur svolgendosi in gran parte all’aperto, è stato scelto un formato cinematografico che potesse in qualche modo dare questa sensazione che i personaggi fossero completamente incastrati, un senso anche di claustrofobia pur essendo all’aperto. Poi tutti questi suoni li abbiamo uniti in un processo creativo che si è svolto durante il montaggio, fatto da Stefano Cravero, e abbiamo voluto mettere questi suoni in un puzzle dandogli le armonie, che poi si aprono nel finale e nei titoli di coda».

gatto ciliegia contro il grande freddo
I Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo

MISS MARX – «Con Susanna abbiamo avuto questa grande opportunità di lavorare con lei fin dall’inizio, dalla scrittura. Lei è una regista che oltre ad avere una visione cinematografica, ha una visione sonora importante in tutte le sue opere. È stato un lungo processo di confronto e abbiamo deciso di fare questa colonna sonora audace, molto coraggiosa, contrappuntistica. Il contrappunto è ovviamente con i Downtown Boys, con questi brani punk che sono in qualche modo stemperati dai nostri interventi, che sono rielaborazioni di opere di pubblico dominio, quindi di grandissimi della musica che noi pensavamo addirittura inavvicinabili, intoccabili, e invece Susanna ci ha spinto verso l’elaborazione di questi brani.»

MUSICA CLASSICA – «C’è questo contrasto fortissimo tra quello che è epoca e moderno. Il tutto dà un’idea di rottura anche sui brani d’epoca perché l’intenzione è stata proprio quella, cioè andare a riproporre delle elaborazioni originali. In fondo Chopin e Liszt sono comunque due grandissimi compositori che per l’epoca erano anche unici, con un’identità ben forte e hanno determinato poi un cambio di rotta musicale. Hanno suggerito delle nuove situazioni nell’ambito della musica classica e di fatto questo contrappunto ha un’omogeneità che nemmeno noi ci aspettavamo.»

SUSANNA NICCHIARELLI – «Lei di fatto non ci conosceva. La soundtrack del suo primo film, Cosmonauta, è stata affidata a Max Casacci che è di Torino, è nostro concittadino. Nel proporre a Susanna un percorso musicale all’interno di questo film che fu presentato come un musicarello, quindi con una presenza di musica molto forte, decise di suggerire di ascoltarci perché per lui sarebbe stato molto indicato per il film. Noi allora avevamo realizzato un album che era un po’ trasversale rispetto alle nostre produzioni discografiche, era una rivisitazione di brani dell’epoca di Cosmonauta, degli anni ’60. Allora avevamo Disconoir fuori, lei è venuta a sentirci dal vivo, è rimasta colpitissima dalla nostra musica ed è stato un amore a prima vista. Da lì è nata questa collaborazione che è proseguita poi con i suoi lavori successivi. È nata anche una grande amicizia e un percorso di crescita artistica. Susanna ha la tendenza a creare un team in cui crescere, quindi è proprio la regista che crede nell’opera collettiva e così è stato. Il confronto è lungo però sempre coinvolgente e mano a mano che si va avanti i confronti diventano sempre più audaci, perché lei comunque tira sempre più in alto l’asticella e noi siamo sempre spaventatissimi dalle sue richieste, poi però alla fine ne usciamo sempre molto soddisfatti.»

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