ROMA – Garfield, il famosissimo gatto di casa che odia il lunedì e ama le lasagne, sta per vivere una scatenata avventura all’aperto! Dopo l’inaspettato incontro con il padre perduto da tempo, il trasandato gatto di strada Vic, Garfield e il suo amico canino Odie sono costretti a lasciare la comoda casa di Jon per unirsi a Vic in un’esilarante rapina ad alto rischio. Parte da qui Garfield – Una Missione Gustosa, un film di Mark Dindal con le voci originali di Chris Pratt (in italiano Maurizio Merluzzo), Samuel L. Jackson. Nicholas Hoult, Ving Rhames e quei Hannah Widdingham e Brett Goldstein in un’inattesa reunion targata Ted Lasso, ora al cinema con Eagle Pictures.

Ispirato all’omonima striscia a fumetti ideata da Jim Davis nel 1978 – a sua volta debitrice di Isidoro il Gatto (Heathcliff in v.o.), ideata da George Garely nel 1973 – e prodotto da Columbia Pictures e Alcon Entertainment vent’anni dopo il dimenticabilissimo remake in Live Action con Bill Murray a prestare la voce del gattone, ecco quindi Garfield – Una Missione Gustosa nel suo habitat naturale: l’animazione. E dire che ci sarebbe dovuto arrivare già negli anni Novanta, Garfield, al cinema. Tra gli executives hollywoodiani, infatti, circolò per anni il draft di una sceneggiatura dal titolo tutt’altro che rassicurante: Garfield’s Judgement Day, ovvero, Garfield e il Giorno del Giudizio.

Si trattava di una bizzarra e cupa storia in cui il nostro gattone, assieme al fedele Odie, avrebbe dovuto salvare la città da una terribilmente tormenta. Non c’è nulla di tutto questo, però, in Garfield – Una Missione Gustosa, se non un leggero ma commuovente retrogusto malinconico quando la narrazione decide d’andare sul romantico e sul familiare. C’è invece il riadattare il mito e l’umorismo di Garfield alla contemporaneità, che tradotto vuol dire: ma è saggio, secondo voi, insegnare a un gatto dalla fame incalcolabile, come ordinare una (tante!) pizza d’asporto su di una piattaforma di consegna pasti? In realtà, l’efficacia della narrazione di Dindal sta nel mescolare ogni possibile genere di umorismo.

Dal fisico alla slapstick passando per l’ironico e il farsesco, in Garfield – Una Missione Gustosa lo spettatore viene travolto da una raffica di gag da far ridere con la pancia. Specie per la pertinenza dell’umorismo, che vede Dindal giostrarsi tra i luoghi comuni sui gatti d’appartamento e quelli selvatici, ad altri sul rapporto tra il gatto e il proprio padrone, per poi chiudere, sui titoli di coda, con un’imperdibile raccolta di video di gattini (che fa bene vedere ogni tanto). Al punto che l’intera trama avventurosa finisce con l’essere un mero pretesto narrativo pur rappresentando, a conti fatti, la linea principe del racconto.

E un’incredulità che non viene mai tradita, e gatti parlanti, cani ubbidienti, padri coraggiosi, pigne meglio del Bluetooth, umani come carte di credito ambulanti, e tori e mucche follemente innamorati, dolcezza e buoni sentimenti: ce n’è davvero per tutti i gusti con Garfield – Una Missione Gustosa. Una bellissima sorpresa in questa primavera cinematografica.
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