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Dimenticare Twilight: Run the Tide e la seconda vita di Taylor Lautner

Da lupo nella celebre saga a un inedito strappalacrime da recuperare. In anteprima esclusiva su CHILI

Il percorso – o la maturazione – di un giovane attore si misura con i copioni che sceglie, soprattutto nel caso di volti arrivati alla ribalta per essere stati (momentaneamente) dei teen-idol. Perché la verità è che tutti, in un modo o nell’altro, pur non rinnegando (quasi) mai le proprie origini, cercano di sfuggire ad un passato che altrimenti li terrebbe schiavi di un personaggio o di una moda passeggera. Il pensiero, in questo caso, non può che andare a due divi come Robert Pattinson e Kristen Stewart, ma il discorso vale anche per il loro collega di set nel franchise di Twilight, ovvero il meno citato Taylor Lautner.

Taylor Lautner in Run the Tide.

Lautner, certamente, è ancora lontano dall’essere voluto dai più grandi cineasti europei o americani, però, pur con qualche scivolone (vedi Abduction o The Ridiculous 6), gli va dato atto di cercare una strada da percorrere, verso nuovi orizzonti. Un po’ come fa nell’inedito e indipendente Run the Tide, titolo da riscoprire in cui, nella parte del protagonista Rey, l’attore intraprende una fuga con il suo fratellino più piccolo quando la madre – invischiata in un affare di droga – esce dal carcere. Attraversando la California, tra notti passate a guardare le stelle e ricordi di una ragazza bionda che suona la chitarra, Rey lotta contro se stesso e contro il passato, cercando di proteggere le cose più preziose che ha: il fratello e la sua innocenza..

Lautner e il giovane Nico Christou in Run the Tide

Il film, diretto dall’esordiente Soham Mehta, oltre ad avere Lautner come main character, ha nel cast anche Constance Zimmer e Johanna Braddy, a formare un vortice di anime dal trascorso colmo di lacrime e dolore, quando ogni scelta diventa irrimediabilmente errore. Il film va ad inserirsi in quel filone preciso in cui i sentimenti sono la forza motore della storia, quasi come una ballata folk suonata per un amore perduto. E Run the Tide, tra romanzo di formazione, coming-of-age, famiglie in bilico e una disperata voglia di tornare a casa, sottolinea quanto da spettatori non possiamo fare a meno di farci spezzare il cuore da certi american drama movies, seduti sul divano con un pacchetto di fazzoletti a portata di mano.

 

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