in

Da Junkie XL a Josh Homme: la playlist di Hot Corn

Tutto il meglio ascoltato questa settimana dalla nostra redazione in film e serie tv

1 – Blood On The Wall – Josh Homme. Da Oltre la notte

Da sempre la musica nel cinema di Fatih Akin è elemento centrale, tanto che il regista gli ha dedicato un documentario, Crossing the bridge, in cui andava alla scoperta della scena di Istanbul. Per Oltre la notte ha chiamato il leader dei Queens of the Stone Age, Josh Homme, per scrivere la colonna sonora del film. Un’atmosfera dark attraversa i brani composti dal rocker californiano che utilizza strumenti classici come il violino ma ne distorce il suono per sottolineare la disperazione e la rabbia vissute della protagonista, una grande Diane Kruger.

2 – Dream a Little Dream of Me – The Mamas & The Papas. Da Metti la nonna in freezer

Scritta nel lontano 1931 dal paroliere Gus Kahn e musicata da Fabian Andre e Wilbur Schwandt, Dream a Little Dream of Me è uno standard della canzone pop. Non si contano le cover che da Ella Fitzgerald e Louis Armstrong arrivano fino a Eddie Vedder. Ma la versione più famosa di tutte resta quella dei Mamas & The Papas che la incise nel 1968. Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, registi della riuscita black comedy Metti la nonna in freezer, l’hanno fortemente voluta in apertura del film ricco di altri brani come Bad Days dei Flaming Lips o When I ride dei Moriarty.

3 – The Streets of Beyrouth – Éric Neveux. Da L’insulto

Il film del regista libanese Ziad Doueiri è stato uno dei titoli più interessanti emersi da Venezia74 tanto da aggiudicarsi la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile di Kamel El Basha e una nomination agli Oscar come film straniero. Éric Neveux – qui alla sua seconda collaborazione con Doueiri dopo The Attack – fa del piano e della chitarra gli strumenti protagonisti della partitura. Il compositore francese opta per sonorità mai invasive, concedendosi solo brevi parentesi più animate come in Spiral o The Streets of Beyrouth dove inserisce elementi elettronici quasi impercettibili.

4 – Seeking Endurance – Junkie XL. Da Tomb Raider

In un’epoca dominata da remake, sequel e reboot non poteva mancare la nascita di una nuova saga dedicata a Lara Croft. Ispirato all’omonimo videogioco, il film diretto da Roar Uthaug vede Alicia Vikander vestire i panni  di Angelina Jolie. Alla colonna sonora, uno dei nomi più importanti ed innovativi della scena: Junkie XL. Il musicista e compositore olandese, artefice delle musiche di Mad Max: Fury Road, non rinuncia ad una base elettronica che sovrasta però con una partitura orchestrale per donare ai brani un respiro più solenne.

5 – These Days – Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo. Da Nico, 1988

La band post punk Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, dopo Cosmonauta, La scoperta dell’alba e Per tutta la vita, è tornata a collaborare con Susanna Nicchiarelli per le musiche di Nico, 1988, dedicato alla figura di Christa Päffgen, in arte Nico. La modella e cantante tedesca musa di Andy Warhol della quale la regista racconta gli ultimi tour in giro per l’Europa negli anni ’80 accompagnata dalla sua band. La colonna sonora – prima pubblicazione in vinile di 35mm, la nuova collana di 42 Records – alterna musiche originali a rielaborazioni di brani di Nico interpretate dall’attrice Trine Dyrholm. Come nel caso di These Days, brano inciso nel 1967, che riascoltiamo qui.

6 – Venom – Rob. Da Revenge

Diretto dalla francese Caralie Fargeat e con protagonista Matilda Lutz, Revenge è un horro debitore del sottogenere del rape e revenge popolare negli anni ’70. Proiettato in anteprima nella sezione Midnight Madness del TIFF, il film è poi stato venduto in tutto il mondo grazie anche a un taglio visivo ispirato a George Miller e a Mad Max. La colonna sonora è affidata a Rob, il musicista, produttore e compositore francese Robin Coudert già sullo score di Planetarium. Composizioni elettroniche dove synth e percussioni creano ritmi ipnotici, sinistri e legati a sonorità anni ’80.

7 – Lily – Yoshihiro Ike. Da B: The beginning

La leggenda dell’anime giapponese Kazuto Nakazawa e Yoshiki Yamakawa hanno diretto i dodici episodi della prima serie prodotta dalla Production I.G per Netflix. Ambientata in un mondo futuro, B: The beginning vede degli scienziati impiegati a creare una nuova tipologia di umanità attraverso la nascita di tre bambini che verranno rapiti da un’organizzazione criminale, dando così inizio alle indagini condotte da Keith del Royal Investigation Service. Le musiche sono scritte da Yoshihiro Ike che dona alle composizioni un’impronta gotica sfumata di rock. Eccezione fatta per Sweet fragments of peace e Lily, i brani più luminosi dell’intero lavoro.

8 – No Scrubs – TLC. Da Love 3

Gli anni ’90. Fonte inesauribile di ricordi, imbarazzi e nostalgia per l’odierna generazione dei trentenni. Lo sa bene Judd Apatow, ideatore insieme a Paul Rust e Lesley Arfin di Love, serie Netflix con protagonista la coppia composta da Mickey (Gillian Jacobs) e Gus (Paul Rust) giunta alla sua terza e ultima stagione. Oltre a Buddy Holly, classico dei Weezer, il primo episodio del terzo capitolo ci regala un altro tuffo nel passato nei nostri pomeriggi trascorsi davanti al televisore a guardare i videoclip di MTV. Tutto merito di No scrubs, il singolo delle TLC del 1999 con il quale il terzetto di Atlanta si portò a casa un Grammy per la miglior performance R&B di un gruppo lasciandoci in eredità uno dei video – diretto da Hype Williams – più celebri di quel decennio.

9 – Dark Streets – Jonny Greenwood. Da You Were Never Really Here

Che Jonny Greenwood fosse una garanzia lo sanno bene tutti gli amanti dei Radiohead, ma che lo fosse anche in fatto di colonne sonore non era scontato. In pratica Greenwood non ne ha mai sbagliata una e dopo il capolavoro Il filo nascosto eccolo sull’inedito (lo vedremo mai in Italia?) You Were Never Really Here con Joaquin Phoenix. In attesa di vedere il film, alzate il volume su questo pezzo cupo e decisamente ipnotico.

10 – Theme Song – Marc Shaiman, Scott Wittman. Da Il ritorno di Mary Poppins

Rob Marshall, dopo Into the Woods, torna a confrontarsi con i classici della nostra infanzia grazie al sequel di Mary Poppins. Adattamento del libro scritto nel 1935 da P.L. Travers, Mary Poppins ritorna, il film fa un salto temporale di vent’anni rispetto agli avvenimenti del primo capitolo. A prestare il volto alla celebre bambinaia piovuta dal cielo Emily Blunt. Le musiche, invece, sono affidate a Marc Shaiman. Il tema principale si può già ascoltare nel trailer del film, sognante composizione orchestrale dove un’insieme di archi evoca il volare leggiadro della tanta tra le nuvole.

Lascia un Commento

Captain Marvel: Ecco le ultime rivelazioni sul film

Supernatural: I Winchester incontrano Scooby-Doo