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Il cinema e il ritorno del reale

Da The Post a Ore 15:17 – Attacco al treno, se quello che conta è unicamente la verità

Alla crisi degli anni Sessanta, il cinema aveva risposto portando al cinema i giovani, dentro e fuori la sala, e dando loro ciò che volevano: il realismo. La sintesi estrema era: non tutte le storie d’amore hanno un lieto fine, non sempre la guerra è giusta, la vita non è sempre rosa. Come poche volte prima, Hollywood fu in grado di prendere due piccioni con una fava, raccontando il cambiamento di una generazione e, contestualmente, riprendersi dalla recessione che li stava danneggiando. Cinquant’anni dopo, Hollywood, ma in generale tutta l’industria, è vittima di un drastico calo delle presenze in sala. Le motivazioni sono da ricercare in una nuova crisi, nella serializzazione spericolata di franchise (perlopiù fumettistici) e in una situazione non proprio positiva.

Clint Eastwood e i veri eroi di Ore 15:17 – Attacco al treno.

In un momento non facile, la strategia che sembra delinearsi qual è? Ancora il racconto del reale, del concreto, ma anche della nostalgia e delle storie. The Post fa parte del filone, I, Tonya anche, The Disaster Artist pure, e non dimentichiamo l’imminente Eastwood con Ore 15:17 – Attacco al treno. Qual è il comune denominatore di questi titoli? La verità assoluta che raccontano. Ben Bradlee è disposto a tutto, anche a rischiare la sua carriera per i Pentagon Papers. Wiseau crede ciecamente nelle sue capacità, anche troppo. Tonya Harding non si ferma davanti a niente pur di vincere. La vita a volte ci viene risparmiata per un puro caso mentre uno sconosciuto sta cercando di uccidere tutti.

La rabbia di Margot Robbie alias Tonya Harding in I, Tonya.

Storie vere, certo, ma soprattutto storie vicine a noi, anche temporalmente. Dal 1970 al 2015, questi film raccontano quattro decenni di storia americana. Il racconto del reale assume un significato quasi di specchio sociale: con le storie di ieri si racconta la società di oggi, mosaico di arrivismo, egoismo ed egocentrismo al limite del patologico. Accanto a questo, storie di finzione, ma connotate in un mondo più vero di quello che ci piace pensare: Oltre la notte e il terrorismo di Fatih Akim e perfino Sono tornato con lo spettro di Mussolini a angosciarci: e se non se ne fosse mai andato?

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