in

Il Cielo Sopra Berlino | Cosa succede se il cult di Wim Wenders ritorna al cinema

A trent’anni dalla caduta del Muro il 4 e il 5 novembre arriva in sala la versione in 4K del film

Il cielo sopra Berlino
Bruno Ganz in una scena de Il cielo sopra Berlino

MILANO – Un cult senza tempo immerso nella Storia: Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders con l’indimenticabile Bruno Ganz, che ritorna in sala nella versione restaurata 4K in occasione dei trent’anni della caduta del Muro il 4 e 5 novembre. «Berlino Ovest era un luogo aspro, selvaggio ma pacifico, altamente stimolante, creativo e avventuroso» ricorda il regista. «Godeva lo status di capitale della guerra fredda ed era plasmata dal Muro. In questo “melting pot” abbiamo girato il nostro film, ignari, o meglio, non potendo immaginare, che la storia universale avrebbe presto superato la nostra piccola storia di un angelo immortale innamorato di una donna».

Il cielo sopra Berlino
Bruno Ganz è l’angelo Damiel. Foto di Wim Wenders Stiftung Argos Films

Girato in bianco e nero nel 1987, Il cielo sopra Berlino è diventato oggi «un documento storico di una città che non esiste più». Perché? Perché fotografa la realtà della città attraverso lo sguardo di Damiel: l’angelo interpretato da Ganz e disposto a perdere l’immortalità per vivere al fianco dell’eterea trapezista Marion (Solveig Dommartin). «Mi è stato chiesto se il film è invecchiato. Cosa posso dire? Gli angeli sono sicuramente senza età, ma noi siamo diventati più vecchi» spiega Wenders. «La città è cambiata così tanto che a malapena si può parlare di “invecchiamento”, piuttosto della proverbiale “fenice che rinasce dalle ceneri”».

Il cielo sopra Berlino
Solveig Dommartin interpreta la trapezista Marion

Dopo essere stata presentata in anteprima mondiale alla 68a Berlinale, la versione restaurata del film arriva in sala il 4 e 5 novembre grazie a Viggo. A curarla è stato lo stesso regista. «La scansione 4K ci ha permesso di guardare proprio il negativo di Henri (Alekan, direttore della fotografia)» aggiunge Wim che con Il cielo sopra Berlino vinse la Palma d’oro come miglior regista. «Ogni singolo dettaglio è improvvisamente riapparso in un magnifico e puro bianco e nero».

Il cielo sopra Berlino
Bruno Ganz è l’angelo Damiel

«Tuttavia abbiamo dovuto ridare le luci a ogni inquadratura e rifare ogni dissolvenza ed effetto ottico in modo che fossero identici all’originale» aggiunge Wenders. «Ci è voluto quasi un anno, m non abbiamo modificato il film. Nella scansione digitale sono stato in grado di decifrare i cartelli stradali, illeggibili per trent’anni, e le immagini sui muri di Thierry Noir, l’artista di street art ora famoso, erano più vivide che mai». Così la tecnologia permetterà agli spettatori di fare un salto in dietro nella Storia, per comprendere il presente, assaporando un po’ di quell’immortalità che solo il cinema può regalare.

  • Qui il trailer della versione restaurata de Il cielo sopra Berlino:

Lascia un Commento

Doctor Sleep | Il sequel di Shining è molto meglio di quanto pensiate

SOCIAL LIFE | Luì e Sofì debuttano al cinema? Sì, con La Vendetta del Signor S