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Bones and All | I cannibali innamorati di Luca Guadagnino per un film feroce e poetico

Paura e desiderio sono i due poli su cui si muovono i personaggi di Taylor Russell e Timothée Chalamet

Bones and All
Taylor Russell e Timothée Chalamet in Bones and All

ROMA – Durante il primo bacio con quello che diventerà il suo futuro marito, Sylvia Plath diede un morso così forte alla guancia di Ted Hughes da farlo sanguinare. Un misto di eccitazione e desiderio ma anche rabbia come racconterà la scrittrice nei suoi diari. Bones and All, il primo film americano di Luca Guadagnino, finalmente in sala dopo il Leone d’Argento per la miglior regia a Venezia 79, ha fatto tornare in mente a chi scrive questa scena. Perché la pellicola, adattamento cinematografico del romanzo Fino all’osso di Camille DeAngelis, nei tanti strati narrativi che racchiude è anche un racconto sul desiderio e l’impulso (in)controllabile, sull’amore così profondo e simbiotico da essere fagocitante.

Bones And All
Taylor Russell è Maren in Bones And All

Ambientato nella metà degli anni Ottanta nel Midwest degli Stati Uniti, Bones and Hall racconta la storia di Maren (Taylor Russell, Premio Marcello Mastroianni alla Mostra di Venezia), un’adolescente come tante all’apparenza ma con un segreto così oscuro e una natura così feroce da essere abbandonata da suo padre nel cuore della notte dopo un avvenimento inquietante. Sola e spaventata, la ragazza inizia un viaggio on the road alla ricerca della madre che non ha mai conosciuto. Durante il tragitto incontrerà altri emarginati come lei. Su tutti Lee (Timothée Chalamet), un giovane uomo che ha accettato la sua natura cannibale e che l’accompagnerà in quello che per lei è, a tutti gli effetti, un cammino fisico ed emotivo.

Una scena del film

Bones and Hall ricorda anche il titolo del primo (ripudiato) film di Stanley Kubrick, Fear and Desire. Paura e Desiderio. I due poli su cui si muove il film di Guadagnino. La paura della propria natura (e la fatica di accettarla) e il desiderio di nutrirsi (di carne umana e amore). We Are Who We Are è il titolo della serie diretta dal regista in cui due adolescenti provavano a fare i conti con la propria sessualità. Ma quel titolo – “Siamo chi siamo” – si adatta alla perfezione anche a Maren e Lee che lottano con tutte le loro forze per trovare un equilibrio interiore e accettarsi per quello che sono. Affascinante come la sceneggiatura di David Kajganich inserisca all’interno del film stralci di discorsi estrapolati da programmi radiofonici e televisivi che raccontano l’America di quegli anni.

Bones And Hall
Timothée Chalamet è Lee in Bones And Hall

Un Paese guidato dalla mano repubblicana di Reagan e spaventato dall’ombra dell’AIDS e quindi, in una certa misura, represso e contrapposto alla voracità dei due protagonisti. La regia di Guadagnino è controllata anche quando sembra non avere nessun controllo (la scena, bellissima e struggente, dell’incontro tra Maren e sua madre, interpretata da Chloë Sevigny, ne è uno degli esempi più lampanti) e la fotografia di Arseni Khachaturan dona alla pellicola una densità oscura e, al tempo stesso, brillante con la colonna sonora di Tren Reznor e Atticus Ross che, tra pianoforte e synth, chitarra e cori, racchiude al suo interno tutte le anime del film. L’orrore e l’incanto. Per un film oscuro e romantico, brutale e poetico.

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Qui sotto potete vedere il trailer di Bones and All: 

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