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A Hidden Life e l’importanza di dire no | L’inno alla libertà di Terrence Malick

I due attori protagonisti hanno presentato alla stampa l’ultimo film del regista in concorso a Cannes

August Diehl e Valerie Pachner al photocall di Cannes 72

CANNES – I film di Terrence Malick richiedono una gestazione lunga e laboriosa e non fa eccezione A Hidden Life, presentato al 72° Festival di Cannes dai due attori protagonisti, August Diehl (Franz) e Valerie Pachner (Franziska). Interpretano una coppia di contadini austriaci realmente esistiti ai tempi dell’invasione nazista. Lui, Franz, rifiuta di combattere con i compatrioti al fianco dei tedeschi e il mondo intero, inclusa la madre, gli si rivolta contro. Ma non la moglie, che porta avanti la fattoria durante la sua incarcerazione e si occupa dei tre figli con devozione e coraggio. Tutta la poesia di Malick viene declinata in quest’ode alla libertà personale, al senso civico e all’onore. Ma non parliamo di “eroismo”, a quanto pare è una parola che il regista non sopporta.

Uno scatto dal photocall di A Hidden Life

UNA STORIA DI CORAGGIO – August Diehl: «Lavoriamo da tanto a questo progetto, una storia necessaria da raccontare. Ma per me non si tratta di eroismo quanto della decisione di seguire il proprio cuore».

Valerie Pachner: «Quando compi un atto da eroe te ne rendi conto solo dopo. Il film riguarda le scelte silenziose e private, invisibili e non plateali. Una storia assolutamente personale».

Una scena di A Hidden Life

LO STILE DI MALICK – August Diehl: «Quando parliamo della sua poetica spesso si sente il richiamo spirituale perché è come se ci fosse una presenza invisibile nei suoi lavori, che riaffiora nei particolari come l’erba che nasce e ti fa sentire legato a Madre Natura. È un cineasta curioso, di quelli che si fanno domande piuttosto che fornire risposte».

Valerie Pachner: «Non è egoriferito, con lui si parla solo delle storie. Quello che gli sta maggiormente a cuore è il processo creativo. E si vede perché ogni volta che rivedo il film scopro qualcosa di diverso, sempre puntando sulle cose semplici, su quello che unisce gli uni agli altri, al mondo e all’ambiente».

Valerie Pachner sul red carpet di Cannes 72

LO SLANCIO POLITICO – August Diehl: «Al cinema abbiamo visto molte storie di persone che salvano qualcuno in tempo di guerra ma non è questo il punto del nostro film. A Hidden Life racconta l’importanza di dire “no”. Tutt’altro che facile riconoscere quando qualcosa è sbagliato e agire di conseguenza. Da essere umano però capisco perché è più facile saltare sul treno che va nella direzione errata».

Valerie Pachner: «La parte incredibile riguarda la capacità di Malick di lanciare un messaggio forte attraverso momenti semplici. Se ci pensiamo bene, i protagonisti sono contadini, non filosofi, quindi più che su dialoghi cerebrali la loro interazione è fisica, concreta e per immedesimarci nella loro pelle ci siamo dovuti rimboccare davvero le maniche nella fattoria».

Una scena del film

L’IMPROVVISAZIONE –  August Diehl: «Questo set è diverso da qualsiasi altro in cui abbia mai lavorato. Malick ti dà una libertà assoluta, non se ne esce mai con frasi del genere: “Puoi rifare il ciak in materia più emotiva?”. No, trova d’ispirazione anche la noia mentre gli attori di solito tendono a rendere le situazioni più interessanti di quanto non siano nella realtà. Ma dopo una sequenza lunga 30 minuti ad un certo punto è assolutamente impossibile essere costruiti, quindi si diventa inevitabilmente spontanei e lui cattura pazientemente quel momento. Ecco perché poi in fase di montaggio ci si impiega moltissimo: la mole di materiale è impressionante».

Valerie Pachner: «Girare le scene senza una preparazione specifica, affidarsi totalmente al momento e lasciarsi andare inizialmente mi ha spiazzato ma poi è diventato un processo naturale, con inquadrature ampie e naturali».

August Diehl e Valerie Pachner sul red carpet di Cannes per A Hidden Life

LA PARTE MIGLIORE – August Diehl: «Malick dice che il bene tra le persone supera il male ma non fa rumore e non strilla mentre le catastrofi o il terrorismo dominano la scena, pur rappresentando una piccolissima parte di quello che accade nel mondo».

Valerie Pachner: «Mi commuove che Malick si distragga per le piccole cose. Mentre giriamo una scena vede un dettaglio da tutt’altra parte, come qualcuno che gioca in lontananza con il figlio, e lo segue senza pensarci un attimo. Secondo lui l’amore è la forza più potente al mondo, come dargli torto?».

  • Qui potete vedere il trailer di A Hidden Life:

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