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Michael Douglas dice addio al cinema: «Non voglio morire su un set»

Il premio Oscar riflette sulla malattia, sul tempo che resta e su un’industria che non perdona: «Ho lavorato tanto. Ora basta».

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ROMA – «Il cancro al quarto stadio non è una vacanza, ma non avevo molte scelte, no?» Michael Douglas non usa giri di parole. Durante la conferenza stampa al Karlovy Vary International Film Festival, dove è stato premiato per la carriera, l’attore ha parlato non solo del suo passato leggendario, ma anche di un presente fragile e consapevole. Dopo quasi sessant’anni davanti alla macchina da presa, Douglas ha rivelato di non lavorare più dal 2022 per scelta. E oggi, a 79 anni, è pronto a lasciare il set.

«Ho capito che dovevo fermarmi. Avevo lavorato duramente per quasi 60 anni e non volevo essere uno di quelli che muoiono sul set», ha dichiarato con una lucidità disarmante. «Non ho intenzione di tornare davvero. Dico che non sono in pensione perché se arrivasse qualcosa di speciale potrei ripensarci, ma altrimenti no».

Come riportato da Variety, Douglas ha raccontato anche la sua battaglia contro il cancro alla gola, una diagnosi che avrebbe potuto costargli la voce e parte della mandibola. «La chirurgia avrebbe significato non poter più parlare, e rimuovere parte della mascella. Sarebbe stato limitante per un attore». Alla fine, ha seguito il trattamento con chemioterapia e radioterapia, ed è stato fortunato.

Oggi, Douglas guarda avanti con uno sguardo nuovo: niente set, al massimo un piccolo progetto indipendente – «sto cercando una buona sceneggiatura» – e il piacere di una quotidianità lontana dai riflettori. «Nel nome di un buon matrimonio», ha concluso con ironia, «sono felice di fare la parte della moglie», riferendosi alla compagna di vita Catherine Zeta-Jones.

È un addio? Forse. Ma di certo è una pausa cercata, voluta e meritata. Perché dietro il volto di tanti personaggi memorabili, c’è un uomo che ora sceglie il tempo. Quello che resta. Quello che conta.

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