Damiano Panattoni ROMA – Se amate Il Signore delle Mosche di William Golding, allora non perdete la vicenda ancora più barbara di Yellowjackets, serie tv targata Showtime disponibile in Italia su Sky Atlantic e in streaming su NOW. Lo show, un survival drama, esplora cosa succede quando un gruppo di ragazze rimane bloccato nel bosco – in questo caso sono le Wiskayok High School Yellowjackets, una squadra di calcio femminile che finisce nel profondo dei boschi dell’Ontario, dopo essere sopravvissuta ad un incidente aereo. Mentre attendono (per mesi) i soccorsi, le ragazze danno sfogo al loro istinto primordiale, ricorrendo infine al cannibalismo. 25 anni dopo, nonostante abbiano tentato di ricostruirsi una vita, le poche sopravvissute all’incidente dovranno confrontarsi con il loro traumatizzante passato.
Sebbene non sia basato su una storia vera, Yellowjackets ricorda il famigerato caso del volo 57 dell’aeronautica militare uruguaiana, che si schiantò sulle Ande nel 1972 mentre trasportava membri di una squadra di rugby uruguaiana. Delle 45 persone a bordo, 11 sono morte immediatamente, mentre coloro che sono sopravvissuti allo schianto sono rimasti bloccati sulla catena montuosa argentina per 72 giorni. Solo 16 persone sono sopravvissute all’intera prova fisica e psicologica, con alcune che hanno fatto ricorso al cannibalismo (anche se hanno mangiato solo i corpi di coloro che erano già morti). Un film, Alive, è stato realizzato sull’incidente nel 1992, raccontando la tragedia in modo drammatizzato. Ma, nonostante le somiglianze, Yellowjackets non è stato ispirato dal volo Flight 571.
Invece, l’idea per la serie in dieci puntate è venuta alla co-creatrice Ashley Lyle dopo aver letto che era in produzione un nuovo adattamento de Il Signore delle Mosche. In una prima battuta i feedback su Yellowjackets furono contrastanti, in quanto c’era il dubbio sul fatto che le ragazze non fossero in grado di raggiungere lo stesso livello di violenza e anarchia dei ragazzi nel romanzo originale del 1954. Ma Ashley Lyle, affiancata nella creazione da suo marito Bar Nickerson, andò dritta verso l’obiettivo, spiegando poi al New York Times che “C’era una ragazza del mio liceo che ha avvelenato il cibo di un’altra ragazza per divertimento. Mostrare solo ragazze che vanno d’accordo non è dipingere un quadro completo.”
E se la storia funzione, è anche merito del numeroso cast che si alterna tra gli Anni Novanta e il presente: Melanie Lynskey, Tawny Cypress, Jasmin Savoy Brown, oltre a Juliette Lewis, Christina Ricci, Ella Purnell, Sammi Hanratty, Sophie Thatcher, Sophie Nélisse e Amy Okuda. A metà tra una storia dell’orrore e una storia di sopravvivenza, Yellowjackets mette in scena cannibalismo, omicidi e accenni al soprannaturale, mentre spinge il pubblico a chiedersi se le ragazze sono spinte alla brutalità da qualche forza malevola o semplicemente dalla fame, dal delirio e dal puro istinto umano. Ma ciò che Lyle e il cast volevano catturare, tuttavia, è quanto possa essere feroce l’adolescenza femminile anche al di fuori di un calvario devastante come quello vissuto dalle Yellowjackets.
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Qui il trailer originale della serie:
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