Ileana Dugato MILANO – Non serve molto per convincere a vedere la nuova serie targata Amazon Prime, La Ruota del Tempo. Principalmente perché dopo la fine de Il Trono di Spade e la piccola parentesi di Tenebre e Ossa (che non ha avuto minimamente il successo che meritava), nel mondo delle serie tv mancava un prodotto fantasy in piena regola. Se poi mettiamo in conto l’incredibile bellezza della serie ideata da Rafe Judkins e basata sulla celebre saga di Robert Jordan e Brandon Sanderson, allora non rimane che premere play e lasciarsi trasportare nel suo mondo. Otto episodi che usciranno settimanalmente e porteranno in vita una delle saghe più avvincenti di sempre, anche se purtroppo ancora poco conosciuta dal grande pubblico.
Nel mondo de La Ruota del Tempo, la magia è cosa rara. Difficile da gestire e non accessibile a tutti. Solo le Aes Sedai, donne come la protagonista della nostra storia Moiraine – una grande Rosamund Pike, per la prima volta in un ruolo fantasy come questo –, sono in grado di attingere al suo potere. È la sua voce che ci apre le porte di questo mondo, ora in pericolo a causa di un’antica minaccia pronta a risorgere. È il Drago Rinato, un’entità che appartiene alle tenebre e che molte ere prima aveva causato La frattura del mondo. Sono cinque i ragazzi che Moiraine individua e che ne potrebbero essere la reincarnazione, cinque ragazzi il cui destino coincide con quello di tutto ciò che conoscono.
La loro è una corsa contro il tempo per fare sì che il Drago Rinato non cada nelle mani delle tenebre e porti una nuova distruzione, ma riesca invece finalmente a sconfiggerle per sempre. Suggestiva, appassionante e piena di quell’atmosfera che le saghe fantasy ci fanno tanto amare, La Ruota del Tempo è un adattamento che funziona. Non era semplice. Gli amati romanzi hanno contribuito a ridisegnare il genere fantasy a partire da quando vennero pubblicati nel 1990, forse i più influenti di sempre dopo Il Signore degli Anelli di Tolkien. E, soprattutto, il materiale su cui basare la serie è davvero esteso: la saga si compone infatti di ben 14 libri. Possiamo dire che una serie tv è stata decisamente una scelta migliore rispetto all’idea iniziale della Universal di farci un film.
Abbiamo parlato di Tolkien. In effetti, c’è tanto che la serie eredita dalla sua epica saga. Dal prologo narrato dalla voce di Rosamund Pike come quello di Galadriel, fino all’atmosfera, l’avventura, le ambientazioni e le musiche, tutto della nuova serie fa pensare a una di quelle classiche saghe il cui format è andato perdendosi negli anni. Non sarà allo stesso livello, ma è sicuramente su quella strada. Per molti potrebbe persino far ripetere a Prime il successo che ha ottenuto HBO con la saga di George R.R. Martin. Gli studi di Amazon sono anche avvantaggiati visto che questa volta la storia è completa e tutti i libri sono stati pubblicati, niente sorprese spiacevoli alla fine.
Se siete in astinenza da fantasy che vi tengano incollati allo schermo, La Ruota del Tempo è la risposta giusta. Dimenticate i luoghi oscuri in cui si fa fatica a vedere quello che succede o i personaggi vestiti in grigi, neri e marroni cupi. È una delle prime cose che si nota nei primi minuti, quanto la serie sia colorata di quei colori che fanno immediatamente pensare a un reame magico. C’è gioia in questa produzione, che manca profondamente in tanti altri show. «Questo non è l’inizio, perché non ci sono inizi o fini nella Ruota del Tempo. Ma questo è un inizio». E non vediamo l’ora di scoprirne il continuo.
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Qui potete vedere il trailer de La Ruota del Tempo:
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