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Doom Patrol | I supereroi della serie DC? Reietti, moderni e irresistibili

Ideato da Jeremy Carver, lo show in quindici puntate è su Amazon Prime Video dal 7 ottobre

Una bella graphic art di Doom Patrol

ROMA – L’intento della DC è chiaro: creare un mondo fumettistico – da grande e piccolo schermo – che sia qualcosa di (davvero) unico, dopo le discutibili inflessioni che ha avuto con la Justice League, con Batman e con Superman. Così, ha iniziato a rivedere i suoi canoni stilistici, mutando verso il dark e l’oscuro, verso lo sporco. C’è stata Wonder Woman, si è divertita con Aquaman e, ora, pur essendo qualcosa di profondamente diverso da un cinecomic, si è imposta con uno dei film dell’anno (o forse del decennio?), Joker. Tutti, a modo loro, dei freaks. Buoni e cattivi, emarginati e dimenticati, pronti ad entrare nel cuore del grande pubblico, con quelle storie di rivalsa tanto amate dalla narrativa.

La Doom Patrol al completo

Allora, allargando il suo universo, la DC, sta riuscendo ad imporsi nella serialità televisiva. Prima con Titans, ora con Doom Patrol. Quindici episodi – su DC Comics in USA, su Amazon Prime in Italia – in cui assistiamo all’assurda (e irresistibile) vicenda di un gruppo di reietti diventati, più o meno, supereroi. Ideata da Jeremy Carver, su soggetto di Arnold Drake, Bob Haney e Bruno Premiani, che hanno creato il bislacco team nel 1963 – sì, per “contrastare” gli X-Men della Marvel –, Doom Patrol è il perfetto divertissement (semi)serio, su una squadra di complessati umani ritrovatasi sotto lo stesso tetto. Del resto, i Doom Patrol – apparsi per la prima volta nel giugno sul n° 80 di My Greatest Adventure – sono degli adorabili underdog. Sfigati, tristi, sconfitti.

Una scena di Doom Patrol

C’è Robotman, c’è Uomo Negativo, ci sono Elasti-Girl e Crazy Jane e, soprattutto, c’è il loro mentore (nonché salvatore) Niles ”Il Capo” Caulder. Infatti, episodio dopo episodio, scopriamo il loro background, le verità dietro i terribili incidente che sì, ha donato loro dei poteri, ma li ha lasciati sfigurati. Ognuno, come racconta la voce narrante di Alan Tudyk, ovvero Mr. Nobody, il super cattivo che cerca di conquistare il mondo attraverso un asino, ha delle caratteristiche peculiari, uniche. In fondo, la DC, nella caratterizzazione dei personaggi ha pochi rivali. E la Doom Patrol è stra-carica di follia, di digressioni stilistiche riempite di humour nerissimo.

Missione impossibile: salvare il mondo

Se il congegno esplosivo funziona, il merito va anche agli interpreti di Doom Patrol: Brendan Fraser (Robotman, ex pilota di NASCAR costretto in un corpo da robot), April Bowlby (Elasti-Girl, attrice Anni Cinquanta, che tende a… sciogliersi), Matt Bomer (Negative Man, pilota di caccia ustionato in seguito ad uno schianto) e Diane Guerrero (Crazy Jane, ragazza dalle sessantaquattro personalità differenti). Con loro, pure Joivan Wade, ovvero Victor Stone, cyborg e superhero di professione, e Timothy Dalton, ovvero il mentore Niles Caulder. Insomma, un top team contemporaneo per cui fare il tifo. Capace, tra botte, sorrisi e un filo di malinconia, di salvare (pure) il mondo.

Qui il trailer di Doom Patrol:

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