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Un Sacco Bello | Carlo Verdone, Mario Brega e i 40 anni di un cult in dieci scene

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Un Sacco Bello
Un Sacco Bello

ROMA – Il 19 gennaio del 1980 usciva in sala un film destinato a cambiare la storia della commedia, Un sacco bello. Lo dirigeva un giovane attore, Carlo Verdone, che si era già fatto apprezzare in TV per i suoi esilaranti personaggi presentati in programmi di culto come Non Stop – Ballata senza manovratore di Enzo Trapani. Carlo, però, figlio del grande storico del cinema Mario, coltivava nemmeno troppo segretamente il sogno di diventare regista, di approdare sul set come temibile despota. La storia è più o meno risaputa, ma è sempre utile ricordarla, anche perché tra le pedine in campo rientrava un vero gigante della macchina da presa, Sergio Leone, il primo ad accorgersi delle potenzialità registiche di Verdone e a puntare su di lui quasi a scatola chiusa.

Un sacco bello
Mario Brega e Carlo Verdone

Un sacco bello, quindi, diventò il primo test, la prima presa di contatto con un mondo che è sempre stato molto generoso nei confronti di Carlo Verdone. Erano anni cupi quelli, drammatici anzi, e una commedia come quella risvegliò gli italiani, facendoli riflettere con leggerezza sui grandi e piccoli dolori della vita. Perché una grande commedia è tale solo se sfrutta la risata per arrivare al cuore di uno spettatore in altra maniera. E di cosa parlava Un sacco bello se non di delusioni e disillusioni, di speranze coltivate e poi tradite.

Il mitico inizio di Un Sacco Bello
Il mitico inizio di Un Sacco Bello

Tutto attraverso tre personaggi che definire iconici sarebbe riduttivo: Enzo, mitomane di periferia che sognava le donnine compiacenti di Cracovia; Ruggero, figlio dell’amore eterno dal frasario ciancicato e di un padre che non era proprio capace di parlare la sua stessa lingua. Infine Leo, dolce ragazzone trasteverino fustigato da una madre asfissiante e innamorato di un angelo spagnolo. Si incontrano tutti in una Roma calda e deserta, durante un Ferragosto di tristezza epocale. Di Un sacco bello abbiamo scelto 10 momenti memorabili, 10 istantanee che hanno fatto la storia. Come la bellissima colonna sonora firmata dal maestro Ennio Morricone. Un sacco bello? Di più, molto di più.

#1 Il palo della morte

Un sacco bello

Via Giovanni Conti, Montesacro, Roma. L'indirizzo può non dirvi nulla, ma basta parlare di Palo della Morte per ritrovarsi immediatamente testimoni del dramma di Sergio, l'immenso Renato Scarpa, ed Enzo. Succubo disperato il primo, travolgente (e inconcludente) bullo il secondo. Ferragosto a Cracovia? Tutto è in bilico.

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