ROMA – Prima a Cannes, poi ad Alice nella Città 2021 – sezione autonoma della Festa del Cinema di Roma -, mentre la Svizzera lo ha scelto come film di rappresentanza agli Oscar. Al suo esordio, il giovane Elie Grappe ha le idee chiare in fatto di cinema e di regia, tanto da costruite con Olga un’opera divisa in due, com’è divisa in due la protagonista. Da una parte lo sport – la ginnastica artistica – dall’altra la crisi Ucraina con le proteste in piazza contro Yanukovich, a favore di una posizione governatica a favore della Russia. Siamo tra il 2015 e il 2013. La protagonista, ginnasta di 15 anni (Anastasia Budiashkina), è divisa tra la Svizzera – dove si sta allenando per il Campionato Europeo in preparazione delle Olimpiadi – e la sua Ucraina, dove sua madre è una giornalista, incaricata di raccontare e scrive sull’Euromaidan, ovvero violente manifestazioni iniziate in Ucraina tra il 21 e il 22 novembre 2013.
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Qui l’intervista ad Elie Grappe, regista di Olga:
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