in

Troisi Poeta Massimo: dalle foto alla lettera di Sorrentino. A Roma una mostra ricorda il mito

Scatti, immagini d’archivio, locandine: un viaggio nell’anima di uno degli attori e autori più amati

Foto: Pino Settanni, Archivio Luce.
Freshly Popped

ROMA – Uno dei più grandi attori di sempre del cinema italiano. E, anche, un cantastorie, un autore raffinato. Un grande regista. A venticinque anni dalla scomparsa, il ricordo di Massimo Troisi è ancora forte. Allora, se noi di Hot Corn abbiamo pensato di riportare in sala, solo per una sera al Cinema Modernissimo di Napoli, il suo Ricomincio da Tre, non mancano di certo altre iniziative a lui dedicate. Su tutte, la mostra fotografica e multimediale Troisi Poeta Massimo, organizzata da Istituto Luce-Cinecittà con 30 Miles Film, in collaborazione con Archivio Enrico Appetito, Rai Teche, Cinecittà si Mostra.

Nel backstage di Ricomincio da Tre. Archivio Appetito.

L’esposizione, ad ingresso gratuito, si tiene al Teatro dei Dioscuri al Quirinale di Roma, dal 17 aprile al 30 giugno prossimo. La mostra, dedicata al Pulcinella senza Maschera, come lo definì Eduardo, è un percorso che si snoda tra fotografie e scatti privati, immagini d’archivio, locandine dei suoi flm cult, video esclusivi, installazioni visive e carteggi inediti, accompagnando il pubblico nella scoperta inedita dell’uomo prima che dell’artista. Cinque ambienti differenti, che tagliano verticalmente il Troisi attore e il Troisi privato.

La squadra di calcio di Massimo Troisi, in piedi a sinistra. Archivio famiglia.

A cominciare dall’ingresso, con la gigantografia firmata da Pino Settanni e un video di backstage de Il Viaggio di Capitan Fracassa di Ettore Scola. La prima sala racconta l’infanzia e la famiglia di Massimo, da San Giorgio a Cremano fino alla passione per il calcio; si procede poi con la sala dedicata alle locandine e al celebre gruppo Troisi-Arena-Decaro, fino a La Smorfia in tv. Andando avanti, eccoci nel cinema di Trosi. Scatti dal set, documenti, foto iconiche. Da Splendor a Non ci Resta che Piangere.

Con Philippe Noiret sul set de Il Postino. Archivio Appetito.

Curiosa ed emozionante, la lettera datata 1991, dove un giovane studente di nome Paolo Sorrentino, offriva a Troisi il suo aiuto per il prossimo film. In Massimo Poeta Trosi, a cura di Nevio De Pascalis e Marco Dionisi, supervisionata da Stefano Veneruso, c’è spazio anche per la bicicletta originale su cui andava in giro per Procida ne Il Postino, oltre alle ottanta fotografie – donate da archivi di famiglia, oltre quelle provenienti dall’Istituto Luce e le Teche Rai – che fanno da raccordo in un viaggio che mette in risalto il lato sensibile di un uomo che è stato un poeta senza mai definirsi tale.

Qui la locandina ufficiale di Massimo Poeta Trosi:

Lascia un Commento

Aspettando Avengers: Endgame | Mark Ruffalo, Karen Gillan e Chris Evans raccontano i segreti del film

L’Opinione | Perché Suspiria è molto più di un semplice remake