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Maryna Er Gorbach: «Klondike, il potere delle donne e il mio messaggio per l’Ucraina»

L’intervista alla regista che ha presentato il film a Montecitorio davanti a oltre 100 profughi ucraini

Maryna Er Gorbach
Maryna Er Gorbach durante la nostra intervista a Montecitorio

ROMA – «Credo che dopo l’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina, Klondike possa essere visto anche come una dichiarazione politica. Ma quando ho iniziato a fare questo film, nel 2016, era solo un atto emotivo e molto personale di resistenza artistica. Era la mia voce personale contro la guerra». Incontriamo Maryna Er Gorbach nella piazza di Montecitorio dove, alla presenza del vice presidente della Camera On. Giorgio Mulè, ha presentato in anteprima suo film, Klondike – da oggi in sala grazia a Invisible Carpet -, davanti ad una platea di oltre 100 profughi ucraini e studenti italiani. Premiato al Sundance e alla Berlinale del 2022, il film scelto dall’Ucraina per la categoria Miglior Film Internazionale agli Oscar 2023 racconta le origini del conflitto russo-ucraino attraverso la vita di una coppia in attesa del loro primo figlio. Un’opera dalle atmosfere teatrali e dalla forte valenza metaforica come ci ha raccontato la regista nel corso della nostra intervista, tra la speranza per il futuro, il potere delle donne contro l’oppressione e un messaggio per il popolo ucraino. «I valori per i quali stiamo combattendo sono valori umani, così radicati nei nostri cuori che, dopo un anno di guerra, credo personalmente che abbiamo il potere di continuare ad andare avanti».

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La video intervista a Maryna Er Gorbach è a cura di Manuela Santacatterina:

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