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Marco Palvetti: «Io, tra i tormenti di Marco Pantani e le responsabilità di un attore»

La nostra intervista al protagonista di Il Caso Pantani – L’Omicidio di un campione

Marco Palvetti è Marco Pantani
Marco Palvetti è Marco Pantani

MILANO – Sta già facendo molto parlare di sè l’evento speciale Il caso Pantani – L’omicidio di un campione, diretto da Domenico Ciolfi e appena uscito al cinema grazie a Koch Media. Tra gli interpreti del film, insieme a Brenno Placido e Fabrizio Rongione, anche Marco Palvetti, che interpreta quella che nel film è la seconda fase di Marco Pantani, ovvero il lungo periodo iniziato dopo i fatti di Madonna di Campiglio portandolo fino a Rimini, prima della sua ultima, drammatica settimana. E, noi di Hot Corn, alla conferenza stampa del film, abbiamo incontrato l’attore, che ci ha raccontato l’esperienza di vestire i panni del ciclista, tra la responsabilità di chi guarda il film e il mestiere dell’attore.

Il Caso Pantani - L'Omicidio di un Campione
Il Caso Pantani – L’Omicidio di un Campione

MARCO – «È stato un percorso molto forte perché ho avuto la possibilità, anche grazie al regista, di vivere un po’ quello che era l’ambiente che aveva lui stesso vissuto. Chiaramente l’approccio è stato molto delicato, soprattutto con i famigliari, con gli amici. Ero l’ospite, piano piano entravo in questa casa che non era la mia. Per poi, come dovrebbe avvenire sempre nel percorso dell’attore, prendere spazio e farlo proprio. Emotivamente mi ha preso molto perché ho ritrovato molti passaggi simili ai miei, passaggi emotivi. Domande che si può porre un ragazzo che ha dei sogni e che magari rimane disilluso dal sistema, facendolo invece una sorta di capro espiatorio senza valutarlo per quello che è».

Il Caso Pantani - LOmicidio Di Un Campione - Still (3)
Marco Palvetti nel film

PANTANI – «Scoprire i lati del suo carattere che erano lontani dalle telecamere è stato sorprendente. Tutto quello che può riguardare le interviste, quello che può riguardare i lustrini della vita e ciò che avviene sullo schermo non rappresentano quello che è poi l’essere umano. L’essere umano è pieno di sfumature, tra solitudine, gli sguardi degli amici, le tante forze contrastanti che vanno in mille direzioni diverse. È lì che c’è la sfumatura e la tridimensionalità del personaggio. È lì che il personaggio diventa vivo ed è lì che l’attore comincia a ballare».

IL SET – «C’era un’atmosfera particolare. Eravamo tutti estremamente responsabili di quello che era raccontare una storia che andava oltre ogni cosa. Andava oltre il litigio che ci può essere sul set, oltre la difficoltà tecnica che ci può essere , andava oltre il ritardo perché si stava raccontando qualcosa di estremamente importante e di cui sentivamo tutti la responsabilità.»

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Una scena del film

OPINIONE PUBBLICA – «Il film, certo, può risvegliare l’attenzione dell’opinione pubblica e magari fare sì che si arrivi ad una giustizia definitiva. Ma al di là di questo, tutto ciò che è passato in qualche modo non esiste più. Qual è la cosa più interessante? Il presente. Qual è la cosa più interessante? È come noi ci comportiamo con i giovani campioni. Forse è lì che dobbiamo stare attenti, è lì che dobbiamo dire “non si ammazza solo con un’arma”, a volte si ammazza infondendo questo seme di senso di colpa. Chiaramente nella fragilità può subentrare la difficoltà sociale, per questo tipo di persone. Allora poi dipende da che tipo di rapporto hai tu con te stesso. Ma è un attimo, dietro l’angolo c’è la fine. Ecco, a questo dobbiamo fare attenzione».

 L'Omicidio Di Un Campione
L’Omicidio Di Un Campione

ISPIRAZIONI – «In generale a me piace immaginare l’attore come un artigiano che va a sfumare un pezzo di legno, e mi piace sfumare il personaggio in un modo che lo renda vero. Lo so, è una cosa estremamente banale, però poi nel momento in cui sei lì, nell’atto, è proprio questo che lo rende vero. Come? Facendolo entrare dentro di sé ed entrando nel personaggio. Sono cose anche complicate da raccontare perché riguardano degli aspetti estremamente delicati, fragili e molto intimi. Però questa è la cosa importante e credo che un aspetto così profondo, purtroppo, nel nostro Paese, è per pochissimi interpreti. Ed è un peccato».

Qui il trailer de Il caso Pantani – L’omicidio di un campione:

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