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Domenico Ciolfi: «Il Caso Pantani? Un film per restituire giustizia e dignità»

Il ruolo dei media, gli attori, l’impegno civile e le ricerche: il regista si racconta a Hot Corn

il caso pantani

MILANO – A sedici anni dalla sua tragica morte, Domenico Ciolfi porta sullo schermo la storia di Marco Pantani ne Il caso Pantani – L’omicidio di un campione. È la ricostruzione della sua vita dall’Olimpo dei campioni fino alla fine in una stanza di hotel, ma è anche un’inchiesta per portare a galla la verità e fare luce sulle menzogne dette su di lui. Interpretato da tre attori diversi in tre momenti della sua vita – Brenno Placido, Marco Palvetti e Fabrizio Rongione – il film sarà al cinema come evento speciale il 12, 13 e 14 ottobre distribuito da Koch Media. Abbiamo incontrato il regista in occasione della conferenza stampa, dove ci ha parlato della lavorazione del film, delle ricerche su Marco e delle sue ispirazioni.

LA STORIA DI MARCO «È importante perché è da impegno civile raccontare queste storie. Nel senso che noi professionisti dei media e della comunicazione abbiamo anche il compito di raccontare delle storie “scomode” o comunque delle storie dove probabilmente la verità è stata nascosta o non è conosciuta. L’idea di raccontare la storia di Pantani è nata in realtà quando vidi per la prima volta le immagini della sua morte. Era il 2004 e ricordo che mi lasciarono molto perplesso insieme al racconto di questo eroe che crolla e muore per una overdose di cocaina. Sembrava uno di quei film americani con personaggio che trovi morto a Las Vegas in un hotel, la logica era questa qui. Nel 2014, quando ho visto che emergevano nuove cose mi sono buttato dentro e da allora abbiamo iniziato a studiare gli atti e a fare interviste per scrivere questo film».

Il caso Pantani
Un ciak dal set de Il caso Pantani

LE RICERCHE «Siamo partiti dagli atti ufficiali di quanto era successo a Campiglio e a Rimini e dai processi successivi. Da lì siamo andati a vedere tutte le cose che non combaciavano nelle versioni ufficiali, se c’era un margine reale per metterle in discussione. Abbiamo intervistato le stesse persone che avevano rilasciato le dichiarazioni allora e tante altre e abbiamo scoperto che la verità che ci avevano raccontato era in assoluto la più improbabile. Poi abbiamo scoperto anche cose assurde, ad esempio tra gli atti del processo di Tione, vicino a Trento – dove poi venne portato in esame il discorso della squalifica di Marco per i valori ematocrito troppo alti –, era scomparso proprio il foglio con gli atti di quel giorno. La denuncia che c’è a Trento l’abbiamo fatta noi. Però queste sono cose clamorose».

Una scena del film

TRE ATTORI PER TRE FASI «Volevamo sottolineare questo aspetto del carattere di Marco e della differenza drammatica che si vedeva nel personaggio. È chiaro che fino alla sera prima lui era il campione osannato da tutti, e lì c’è Brenno Placido. Marco Palvetti invece interpreta il lungo periodo di Pantani fino a Rimini, dove il campione si trova improvvisamente messo in discussione, e questa è la sua sofferenza vera perché lui sa del suo talento, sa che era pulito, sa che in quell’occasione non ha barato. E quello è un altro aspetto drammatico profondo. Ho voluto sottolinearlo con un altro interprete per questo motivo. E poi c’è l’ultimo Pantani, questo ragazzo che nell’ultima settimana a Rimini nessuno sa dove sia e che in qualche modo è quasi rassegnato a un destino. E lì secondo me la condizione psicologica di questo ragazzo, dopo quattro anni profondamente difficili, era completamente cambiata un’altra volta».

il caso pantani
Marco Palvetti è Marco Pantani

L’IMMAGINE DI MARCO «Il film è anche la volontà di restituire giustizia e dignità a questo ragazzo. Perché adesso con i social è ancora più accentuato ma in realtà è un problema dei media che c’è da sempre. Ragazzi messi sull’altare il giorno prima e distrutti il giorno dopo. Per tenere questa tensione e questi cambi ci vuole una testa fortissima, spesso ci finisci sotto a queste cose e non riesci più a tirarti su. Poi Marco Pantani – lo fa vedere bene Marco Palvetti nel film – prova a ripartire tante volte, lo riesce a fare, riesce a vincere due tappe al Tour de France contro in assoluto il più dopato della storia. Dunque non è che il ragazzo non ci abbia riprovato. È anche vero che per sette volte le procure hanno aperto dei processi contro di lui che poi si sono rivelati tutti quanti finiti nel nulla. Quindi diciamo che c’è stato un accanimento anche dei media, che hanno sfruttato e che sfruttano l’immagine di Marco quando devono fare dei click su Internet per le sue imprese ma non l’hanno aiutato e non ne hanno raccontato la storia davvero come andava raccontata quando bisognava farlo».

Una scena del film

ISPIRAZIONI «Non c’è un’ispirazione precisa per il film. Amo tanti registi diversi, sono laureato in Storia del cinema, ho scritto libri e insegno cinema quindi io ne amo appassionatamente tanti. Mi piace molto l’uso del voice over dei personaggi che si staccano, vanno quasi in terza persona e poi ritornano protagonisti, come faceva Welles e come fa tante volte Scorsese. Questi sono registi a cui guardo anche se amo molto cambiare il linguaggio durante il film».

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Qui potete vedere il trailer de Il caso Pantani:

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