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John C. Reilly: «The Sisters Brothers, il mio West al fianco di Joaquin Phoenix»

Il set con il regista Audiard e l’endorsement al nuovo Joker: l’attore racconta la sua cavalcata western

John C. Reilly, la pistola più veloce di The Sisters Brothers.

Fin dagli esordi (sapevate che ha esordito sul grande schermo in Vittime di Guerra diretto da Brian De Palma?) John C. Reilly continua a vantare un’agenda fittissima di ruoli importanti. Basti pensare che sarà Oliver Hardy in Stanlio e Ollio, nonché Watson in coppia (ancora una volta) con Will Ferrell aka Sherlock Holmes e, anche, la voce (per la seconda volta) del cartoon Ralph Spaccatutto. Nel frattempo presenta a #Venezia75 un western a dir poco insolito, The Sisters Brothers, diretto da Jacques Audiard e interpretato da Joaquin Phoenix e Jake Gyllenhaal. La storia mescola gli ingredienti tipici del genere con situazioni da thriller, riscrivendo le regole del genere western, portando una boccata d’aria fresca nel selvaggio Ovest. E Reilly non potrebbe esserne più felice.

John C. Reilly durante la conferenza.

VERY BUSY «Ho davvero pochissimo tempo libero prima di gennaio, sono impegnatissimo su vari set ma questo film ha ricoperto un ruolo particolare per me. Io e mia moglie abbiamo letto il romanzo Arrivano i Sister di Patrick deWitt prima che venisse pubblicato, e ci ha subito colpito. Mi sono subito identificato con i dialoghi interiori di quello che poi sarebbe diventato il mio personaggio, Eli, e credo sia incredibile che ne sia nato un film».

John C. Reilly.
John C. Reilly.

A CAVALLO «La sfida più ardua sul set? Cavalcare rappresenta per me sempre un’incognita soprattutto perché sul set mi è capitato un cavallo con turbolenze intestinali che aspettava sempre l’annuncio del ciak per lasciarsi andare alla flatulenza».

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Jacquest Audiard e John C. Reilly durante il photocall di The Sisters Brothers.

PHOENIX & AUDIARD «Interpretare il fratello di Joaquin è stato un privilegio. Sono serio quando dico che lo considero il più grande attore vivente. Recita d’istinto ed è ossessionato dall’autenticità del ruolo, oltre ad avere una concentrazione ammirevole. E, per quanto riguarda Audiard, una combinazione di fattori rendono unici il suo lavoro: ha un occhio per i dettagli, per il monraggio. È uno che richiede tanto ma dà anche molto. Un attore si sente al sicuro con lui, sa di essere in buone mani. Audiard è un tipo misterioso, il che mi piace mi piace molto, anche se a volte mi dava consigli peculiari. Nella scena del ragno ad esempio m’incitava a stare fermo quando mi si avvicinava, cosa non del tutto fattibile. Vi garantisco, però, che nessuna bestiola è stata ferita nel processo creativo».

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Joaquin Phoenix e John C. Reilly in una scena del film.

LA PAURA «L’unico problema che avevo sul set era con me stesso. Perché? Sentivo la pressione di deludere Audiard. Sono fermamente convinto infatti che il lavoro dell’attore consista nel fare il bravo soldato e seguire gli ordini del capitano, ossia il regista. Nel suo caso, preferisce parlarci in francese e quindi con noi durante il ciak era presente anche un traduttore. Questa pausa tra botta e risposta mi dava il tempo di riflettere e fare mie le sue osservazioni».

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Il photocall al completo del film. E c’è anche il compositore Alexandre Desplat.

IL WEST «La società americana analizzata da uno “straniero” come Audiard mi ha aiutato molto a capire cosa voglia dire vivere in una società civilizzata. I tempi del Far West sono brutali e pieni di genocidi: all’epoca valeva la legge del più forte ma, forse, la lezione di allora vale anche oggi. Insomma, se continuiamo con questa mentalità ci votiamo all’autodistruzione».

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John C. Reilly e Joaquin Phoenix, a cavallo, in The Sisters Brothers.

FEMMINISMO «Oggi è un dovere di tutti essere femministi. A casa mia ad esempio funziona già così: ci dividiamo i compiti al 50%. Chiedetelo a mia moglie, che mi ha accompagnato a Venezia. Oppure alle donne che erano sul set del film e che vi assicuro erano numericamente superiori a noi maschi, il che la dice lunga sull’uguaglianza di genere che stiamo cercando di raggiungere».

Venezia 75 – Il film del giorno: perché The Sisters Brothers è un capolavoro western

Qui, il nostro speciale sulla Mostra: Venezia 75

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