in

Resident Evil: Welcome to Raccoon City e «Un reboot nostalgico che cita Stephen King»

Il regista Johannes Roberts e i protagonisti hanno raccontato il film tratto dall’iconico videogioco

Welcome to Raccoon City!

ROMA – Intenzioni, citazioni, omaggi e atmosfere che richiamano fedelmente il videogioco originale. Il reboot di Resident Evil, firmato da Johannes Roberts, ci porta in una Raccoon City spettrale e inquietante che fa da sfondo all’azione, mentre i protagonisti sono impegnati in una corsa contro il tempo per uscire vivi da un’epidemia zombie innescata da una casa farmaceutica senza scrupoli. Noi di Hot Corn, in occasione della release di Resident Evil: Welcome to Raccoon City (25 novembre), abbiamo preso parte allo speciale press day, incontrando il regista e alcuni protagonisti del cast, composto da Kaya Scodelario, Hannah John-Kamen, Tom Hopper, Avan Jogia e Robbie Amell.

Johannes Roberts sul set. Di spalle Tom Hopper
Johannes Roberts sul set. Di spalle Tom Hopper

“Sono un grande fan di Stephen King”, ci racconta il regista, quando gli chiediamo come ha ricreato l’atmosfera creepy di Raccoon City “Cercavamo un modo per creare la cittadina e, ossessionato da Il Gioco di Gerald, volevo ricreare quell’atmosfera. Avevo bisogno di un posto dove poter creare la mia città e abbiamo trovato un posto a quattro ore da Toronto, una vecchia città che un po’ mi ha ricordato la città de Il Cacciatore. Aveva proprio l’atmosfera di una città americana morente. Appena l’ho vista ho detto “è questa!”. Aveva la sensazione di essere un posto abbandonato e me ne sono innamorato. Aveva proprio una atmosfera da libro di Stephen King…”

Robbie Amell in una scena di Resident Evil: Welcome to Raccoon City
Robbie Amell in una scena di Resident Evil: Welcome to Raccoon City

Il film è fedele al videogame della Capcom, e allora abbiamo chiesto a Robbie Amell, che interpreta Chris Redfield, fratello di Claire, cosa caratterizza questo nuovo reboot. “Sono rimasto colpito da Resident Evil: Welcome to Raccoon City. Da amante dei videogiochi credo che gli adattamenti cinematografici siano molto difficili. Qui è stato fatto un ottimo lavoro, sia nel prendere le parti migliori e portarle sul grande schermo, sia nel fare in modo che i personaggi del gioco diventassero reali”, prosegue l’attore, “Ci sono persone normale, che cercano di costruire delle relazioni. Se non provi nulla per loro è inutile riuscire a ricreare una scena del videogioco senza metterci dentro un po’ di emozione”. Sulla stessa linea Tom Hopper e Avan Jogia, nella pellicola membri della polizia di Raccoon City: “Il nostro film è l’adattamento che i fan del videogioco aspettavano. È molto più vero è connesso al videogame”.

Resident Evil: Welcome to Raccoon City
Avan Jogia e Kaya Scodellario in una scena del film

Nello specifico, Tom Hopper ci ha confidato che “Ero spaventato quando ho letto la sceneggiatura, non mi era mai capitato di spaventarmi così leggendo un copione. Il regista è bravo a dirigere gli horror e ha inserito dentro riferimenti nostalgici”. Sì perché il film di Johannes Roberts è ambientato nel 1998, e sono numerose le citazioni musicali dell’epoca. A tal proposito, il regista ci ha detto che: “Sono molto attento quando si tratta di musica nei miei film. Avevo due aspetti da curare, la musica degli anni Novanta e la colonna sonora. Del resto sono un grande fan di John Carpenter, amo quando la musica è centrale, e il tema scelto progredisce parallelamente al film. È un film retrò, e quindi l’assetto sonoro ricorda le musiche Anni Settanta, come L’Uccello dalle Piume di Cristallo di Dario Argento. Non solo, adoro le canzoni degli Anni Novanta che mi ricordano la gioventù, e allora ecco Jennifer Page con Crush, 4 No Blondes, The Cardigans”.

Sul set del film

A proposito degli Anni Novanta, abbiamo poi domandato a Robbie Amell se sia un tipo nostalgico. “Amo quel periodo, credo che fossero degli anni molto più semplici, senza i social media e senza che nessuno avesse una telecamera nella proprio tasca. Ho un figlio di due anni e penso a lui che sta crescendo in un mondo complesso. C’è un film, Eight Grade, che spiega molto bene cosa significa per un ragazzo o una ragazza di 12 o 13 anni crescere al giorno d’oggi. Sì, sono un nostalgico degli Anni Novanta: amavo la musica, la poca tecnologia che c’era. Per quanto riguarda il film quell’atmosfera ha dato un tocco in più, divenendo una sorta di personaggio vero e proprio”, conclude Amell.

  • NEWSLETTER | Iscrivetevi qui alla newsletter di Hot Corn!

Qui il trailer di Resident Evil: Welcome to Raccoon City:

Lascia un Commento

Hawkeye: Jeremy Renner e Hailee Steinfeld

Jeremy Renner e Hailee Steinfeld: «Hawkeye, gli Young Avengers e il lato umano della Marvel»

encanto

VIDEO | Jared Bush, Byron Howard, Charise Castro Smith raccontano Encanto