Martina Barone ROMA – Si sa, molte persone fanno come secondo lavoro l’attore per scarsità di offerte. Poche però fanno come mestiere principale il serial killer. A rimediare a questa paradossale assenza di possibilità arrivano in soccorso Alec Berg e Bill Hader, approdati su HBO con una serie tra uccisioni su commissione e prove di recitazione che – qualche anno fa – sbancò clamorosamente gli Emmy rilanciando perfino il vecchio Fonzie di Happy Days. Sì, stiamo parlando della black comedy Barry – serie cult che trovate su CHILI – esplorazione della staticità umana da cui si riesce a venir fuori trovando uno scopo nella propria vita. Non solo inseguendolo, ma sentendolo. Caduto in uno stato di depressione, l’ex militare Barry Berkman verrà infatti aiutato da un amico di famiglia a proseguire in ciò in cui è più bravo: uccidere.
Se per un breve periodo il nuovo mestiere pare dare risultati, l’apatia dell’uomo tornerà presto ad imprigionarlo e sarà scoprendo il mondo del teatro che Barry alias Bill Hader riuscirà a sentir nuovamente muoversi qualcosa, nonostante l’arte dell’omicidio e quella del recitare non vadano di pari passo. Perché? Ma perché al suono degli applausi è impossibile resistere. Lo capisce Barry, lo percepisce quando il bagliore delle luci sembra dirgli che ha trovato finalmente il suo obiettivo. Attorno a questo ruota Barry, serie folgorante che racconta l’incontro dell’inconciliabile, l’improbabilità del possibile e la commistione di generi.
E se volete un motivo per non perderla, beh, Barry porta la creatività di un artista della risata come Bill Hader ad un livello superiore, protagonista di una storia che rende il binomio recitazione-assassinio una trovata esilarante per dare forma ad un racconto di otto puntate in cui esplorare l’essere umano. Assumendo il ruolo principale, Hader – sostenuto dalla sceneggiatura sottilmente spassosa scritta con Berg – si allontana dalla sua esuberanza, pulendo il consueto modo di recitare, affiancato dalla presenza di un maestro come Fonzie di Happy Days, Henry Winkler, altro Emmy, abile nel tirare fuori il meglio dai suoi alunni dando a propria volta un’ottima, nonché comica, interpretazione. Non solo una semplice serie tv, ma un invito a scoprire le moltitudini che albergano in noi.
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