Damiano Panattoni ROMA – «Certo che anno dopo anno siete sempre gli stessi, un po’ più cresciuti. Stiamo invecchiando». Scherza così con i giornalisti Ferzan Ozpetek, nel suo inconfondibile accento un po’ turco, un po’ siciliano e un po’ romano, alla presentazione de La Dea Fortuna. Un’opera fortemente personale che prende spunto da una storia vera, riadattata e rielaborata insieme a Gianni Romoli e Silvia Ranfagni. Un film personale e molto sentito, lo si capisce da come Edoardo Leo e Stefano Accorsi interpretano la coppia protagonista, svegliata da un torpore sentimentale quando Jasmine Trinca gli affida per qualche giorno i due figli, interpretati dai piccoli Sara Ciocca ed Edoardo Brandi. «Parlo di ciò che vedo, ciò che conosco, e devo dire che La Dea Fortuna rappresenta perfettamente il mio stato d’animo…», precisa poi Ozpetek.
LA COPPIA – «Io e Gianni abbiamo scritto un film che in realtà può abbracciare tutte le coppie, un film capace di mettere in risalto il rapporto che cambia durante gli anni. Come l’attrazione sessuale che si trasforma in affetto. Trovo molto vicino a me il film, ma anche chi l’ha già visto, mi dice che in qualche modo riesce a sentirlo suo…».
IL MESSAGGIO «Che sia La Dea Fortuna o Le Fate Ignoranti, parlo di quello che conosco, da sempre. Non ho voluto dare un messaggio, ma solo raccontare un mio stato d’animo, un mio momento. E, tra l’altro, mi incuriosiva vedere una persona che si conosce da molto tempo a contatto con i bambini. Si scoprono molte cose di lei…».
LA LOCATION – «La scenografia? Beh, il quartiere che vedete, dietro Via della Lega Lombarda qui a Roma, è stato selezionato con cura. La scenografa, Giulia Busnengo, tra l’altro è al suo debutto. O meglio, era assistente volontaria ne Le Fate Ignoranti, poi è diventata arredatrice, lavorando anche in America. Ha fatto un grande lavoro. Mi ha scelto tre quartieri, all’inizio, ma poi ho subito scelto quello che poi fa da cornice al film».
LA MUSICA «Alcuni mi dicono che uso troppa musica. È vero? Alcune volte mi trattengo, ma qui no. La musica la metto quando voglio e qui sono stato libero di scegliere alcune tracce. Per dire, sui titoli di coda volevo rimettere il brano di Mina (Luna Diamante, composto da Ivano Fossati ndr.), ma poi ho messo Che Vita Meravigliosa di Diodato. Appena me l’hanno fatta sentire ho detto “questa è perfetta”. E non era nemmeno a metà…».
MINA «Se la conosco? Certo. Anzi, ha letto anche la sceneggiatura e mi ha consigliato Barbara Alberti come interprete, che ha, vi assicuro, un’esperienza di vita incredibile. L’ho ritratta proprio come la principessa che ci ha affittato la villa in Sicilia. È stata al gioco ed è entrata nella parte, nonostante la mia ansia nel dirigerla…».
EDOARDO, STEFANO & JASMINE «Tanta drammaticità, ma anche tante risate. Le cose le prendo così, ridere e sorridere, mischiare le cose, tensione e commedia. Jasmine? È dentro il film. Anzi, vorrei girarne uno solo con lei. Edoardo? Pensa, è ispirato ad un idraulico venuto a casa mia, che parlava con i sanitari. Creava un rapporto con gli oggetti che doveva aggiustare. Edoardo è stato forte e fragile, il più innamorato, che ha sopportato ciò che ha combinato il personaggio di Stefano Accorsi (ride, nda). Ho giocato con i contrasti, non ho mai giudicato la persona in base alla cultura, anzi…».
- Qui il video di Luna Diamante girato da Ozpetek:
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