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Se c’è un aldilà sono fottuto | Claudio Caligari, la vita e il cinema di un uomo libero

Simone Isola e Fausto Trombetta raccontano a Hot Corn il documentario, ora finalmente in streaming

Claudio Caligari
La sagoma inconfondibile di Claudio Caligari.

MILANO – C’è una scena, una in particolare, su cui è impossibile trattenere le lacrime. Siamo sul finale di Se c’è un aldilà sono fottuto, il documentario dedicato alla vita e al cinema di Claudio Caligari, firmato da Simone Isola e Fausto Trombetta passato alla Mostra di Venezia qualche anno fa e ora finalmente disponibile in streaming su Apple TV+ e Prime Video. La scena in questione mostra Adelina Ponti, madre del regista, nella Sala Grande del Lido nel 2015, subito dopo la proiezione di Non Essere Cattivo. Se ne sta lì in piedi al centro della sala, minuta e commossa, a luci ormai accese, a prendere tutti gli applausi destinati a quel figlio che però non c’è più, scomparso pochi mesi prima. Quel figlio regista che, fin da ragazzino, era segnato da una caratteristica unica: «Se volevi farlo parlare, allora bisognava parlargli di cinema».

Claudio Caligari in una foto degli anni Settanta

Quattro anni dopo la sua scomparsa, Claudio Caligari è tornato nel 2019, ancora una volta, al Lido di Venezia, lo stesso luogo che l’aveva visto debuttare nel 1983, tra conferenze a dir poco movimentate e pomposi titoli di giornale, con una pellicola come Amore Tossico. «L’idea del documentario è nata a Ostia da un compositore, Marco De Annuntiis», racconta a Hot Corn Simone Isola. «Marco è nipote di una delle attrici di Amore Tossico. Ha coinvolto Fausto che ha iniziato a fare delle interviste ad amici e collaboratori di Claudio. Poi, insieme, abbiamo scritto un progetto nuovo, partendo dalla lettera scritta a Martin Scorsese da Valerio Mastandrea per arrivare a Venezia. In mezzo abbiamo raccontato tutta la sua vita attraverso i suoi film».

Claudio Caligari con Mastandrea sul set di Non Essere Cattivo

E proprio dalla lettera/appello a “Martino” letta da Mastandrea parte Se c’è un aldilà sono fottuto per poi intrecciare la preparazione di Non Essere Cattivo – tra provini, riunioni e primi ciak – alle foto in bianco e nero dell’album di famiglia di Caligari. «Avevamo voglia di raccontarlo ma credo che i quattro anni passati dalla sua morte abbiano dato al documentario la giusta distanza», continua Isola. «Abbiamo lasciato fuori una marea di materiale, lavorando molto in fase di montaggio perché c’era il rischio di andare troppo sui film e poco sull’uomo. Vita e cinema sono molto fusi tra di loro quando si parla di Claudio ma per noi era importante l’equilibrio tra tappe di lavorazione dei suoi film e la sua vita…».

Un frame del documentario.

Il quadro che ne esce è quello di un uomo riservato e rigoroso, che rifuggiva gli abbracci e i «ti voglio bene» per estrema timidezza. Un uomo che non scendeva a compromessi al punto da rinunciare a girare un film pur di restare fedele a se stesso e alla sua idea di cinema. «Claudio passa per un burbero. Non è così. Quando ho contattato Valerio Mastandrea, Giorgio Tirabassi, Luca Marinelli e tutti gli altri amici, attorie e collaboratori che si sono lasciati intervistare per il documentario, ho trovato subito una grande apertura», sottolinea Fausto Trombetta. «Perché? Perché Claudio ha lasciato una traccia significativa in tutte le persone che hanno avuto modo di lavorare con lui».

Dal set di Se c’è un al di là sono fottuto

«Muoio come uno stronzo e ho fatto solo tre film». Così, con una delle sue «frasi epiche», Claudio Caligari tirava le somme della sua esistenza e lo faceva, ovviamente, attraverso il suo cinema. Amore Tossico, L’Odore della Notte e Non Essere Cattivo. Ma in mezzo a questi tre titoli ci sono almeno il triplo di sceneggiature che non sono mai arrivate al primo giorno di riprese, da Anni rapaci a Ho 12 anni e faccio la cubista, capaci di captare con largo anticipo temi trattati solo anni dopo. Un regista rimasto ai margini di un’industria autoreferenziale e conformista che ha raccontato storie di uomini e donne relegati ai lati della società. Un uomo libero.

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  • VIDEO | Qui il trailer di Se c’è un aldilà sono fottuto:

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