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Brado | Il western dei sentimenti di Kim Ross Stuart per un film coraggioso e pieno d’amore

Quello del regista e attore è tra i film italiani più belli dell’anno. Un cinema vivo e sincero

Brado
Una scena di Brado

ROMA – La pancia, il cervello e i polmoni. Sono gli organi che Kim Rossi Stuart associa ai suoi tre film da regista. Lo splendido esordio del 2006 con Anche libero va bene, il celebrare Tommaso e ora Brado. Un film che nelle dinamiche tra i personaggi e il loro passato sembra un’ideale prosecuzione proprio del suo debutto ma che, in realtà, il regista ha adattato in una sceneggiatura partendo da La Lotta, racconto racchiuso in un libro, La Guarigione, scritto dallo stesso Rossi Stuart (edito da La Nave di Teseo). E lotta e guarigione sono proprio i due poli opposti su cui si basa questa storia che vede protagonisti un padre, Renato, e un figlio, Tommaso (un bravissimo Saul Nanni), in conflitto perenne tra di loro.

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Una scena di Brado

Il primo, «un Clint Eastwood dei poveri» che cade a pezzi, è un uomo che la vita e una cocente delusione d’amore hanno reso arido e ombroso. Il secondo è un giovane uomo pieno di rancore nei confronti di un padre testardo. I due si ritrovano sotto il tetto del ranch di famiglia, fatiscente come il suo proprietario, perché Renato dopo essersi fratturato alcune ossa, ha bisogno dell’aiuto del figlio per addestrare un cavallo recalcitrante. E saranno proprio Trevor, purosangue indomabile, e una competizione cross-country a riavvicinarli e a cancellare anni di rancore e rabbia. Quello di Kim Ross Stuart è un film che non fa sconti, che non ha paura di mostrare la morte e il dolore così come la tenerezza più sincera racchiusa in sguardi o piccoli gesti non verbalizzati. Una scelta non scontata nel panorama di un cinema, quello italiano, che raramente osa uscire da determinati reciti narrativi.

Un’immagine del film

Brado è un film pieno di coraggio, sincero, viscerale, a tratti feroce. Un cinema vivo che pulsa come il cuore di due uomini che lottano tra di loro nonostante l’amore che provano a reprimere. Un western dei sentimenti che del genere è debitore tra primi piani, dettagli strettissimi e tramonti infuocati. Un film che racconta del peso di responsabilità dei figli nei confronti dei genitori, dei fardelli da portare sulle spalle per se stessi e per gli altri, della ricerca di un’identità propria, libera da vincoli. La storia di due personaggi che hanno trattenuto il fiato troppo a lungo e che si ritrovano in un ultimo respiro condiviso pieno di amore.

La video intervista per Brado è a cura di Manuela Santacatterina:

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